Dalle Marche la svolta storica nel suicidio assistito, autorizzato il farmaco per l'eutanasia di un 44enne pesarese Stampa

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ANCONA 11.2.2022 - L'uomo di 44 anni di Pesaro, reso gravemente paraplegico da un incidente stradale, potrà porre fine alle proprie immani sofferenze con il suicidio assistito attraverso l'uso del Tiopentone.

Finalmente il pesarese ha vinto la battaglia legale contro l'Azienda sanitaria Unica Regionale per l'applicazione della sentenza della Consulta Cappato-Dj Fabo durata 15 mesi. Cioè dalla richiesta dello stesso pesarese al Tribunale di Ancona di obbligare l'Asur a verificare la sussistenza dei requisiti per il suicidio assistito. Successivamente il 44enne aveva denunciato per tortura e per omissione di atti di ufficio lo stesso Comitato e l'Asur Marche 

La decisione sull'adeguatezza del farmaco e la modalità di somministrazione è stata presa da una commissione di esperti, istituita dalla stessa Asur, dopo che il Comitato Etico Regione Marche aveva verificato le gravissime condizioni del 44enne in linea con le condizioni richieste dalla sentenza della Corte Costituzionale che autorizzava il suicidio assistito.

La scelta del farmaco e delle modalità di somministrazione erano il tassello mancante rimasto in sospeso dopo il via libera del Comitato Etico regionale, che aveva individuato nel tetraplegico marchigiano le condizioni richieste dalla senza della Corte Costituzionale.

"E' una svolta storica sul suicidio assistito - hanno dichiarato Filomena Gallo, codifensore di Mario e segretario nazionale dell'Associazione Luca Coscioni, e Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni - da oggi in Italia abbiamo non solo delle regole precise, stabilite dalla Corte costituzionale nella 'Sentenza Cappato', ma anche delle procedure e delle pratiche mediche definite che includono le modalità di autosomministrazione del farmaco da parte del paziente. Questa decisione crea finalmente un precedente e sarebbe ora grave se il Parlamento insistesse a voler approvare delle norme, come quelle in discussione alla Camera, che restringono, anzichè ampliare, le regole già definite dalla Corte costituzionale. E' a questo punto ancora più importante che si possa tenere il referendum sul fine vita".

 

Silvio Silvestri - www.laprovinciamarche.eu

 

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