Suicidio assistito, è un marchigiano 43enne il primo in Italia ad ottenere il via libero Stampa

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ANCONA 23.11.2021 - E’ un camionista 43enne di Pesaro, tetraplegico immobilizzato da 11 anni a causa di un incidente stradale, il “primo malato a ottenere il via libera al suicidio medicalmente assistito in Italia” lo fa sapere l'Associazione Coscioni.

Infatti per la prima volta in Italia il Comitato etico della Asl delle Marche, dopo aver verificato il rispetto delle condizioni fissate dalla Corte costituzionale, ha dato il via libero al suicidio medicalmente assistito.

Tutto però è rimesso nelle mani del Tribunale di Ancona che dovrà decidere se il paziente ne ha diritto dopo che Il Comitato etico "ha sollevato dubbi sulle modalità e sulla metodica del farmaco che il soggetto avrebbe chiesto (il tiopentone sodico nella quantità di 20 grammi, senza specificare come dovesse essere somministrato)".

Anche il Vaticano ha preso una posizione rispetto alla questione attraverso l’affermazione della Pontificia Accademia per la Vita che, incurante della volontà del paziente, ribadisce che “La strada più convincente ci sembra quella delle cure palliative”.

Affinchè non sia punibile il suicidio assistito devono sussistere specifiche condizioni.

Il paziente deve essere “tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale”, deve essere “affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che egli reputa intollerabili” e infine “pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”. E tutte queste condizioni devono essere verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale, previo parere del comitato etico territorialmente competente.

(Silvio Silvestri) www.laprovinciamarche.eu

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