Glaucoma: cos'è e come si cura Stampa

Negli Stati Uniti è la seconda causa di cecità irreversibile. Una cecità che si può prevenire purchè la malattia sia diagnosticata e curata tempestivamente. Stiamo parlando del glaucoma, una malattia dell'occhio che vede nell'aumento della pressione oculare la causa più conosciuta. Ma cos'è, esattamente, il glaucoma? Lo abbiamo chiesto al dott. Luigi Scorolli, noto oculistista di Civitanova Marche: «Il glaucoma - spiega il dott. Scorolli - è una patologia caratterizzata dal lento e progressivo calo della vista, con segni caratteristici di danno al nervo ottico. La morte selettiva di cellule ganglionari della retina determina danni tipici della testa del nervo ottico con conseguente perdita della vista (a partire dalla visione periferica). La prevalenza del glaucoma è maggiore nei pazienti con diabete mellito, miopia ed in chi ha familiarità per glaucoma. Tra le varie forme di glaucoma quello primario ad angolo aperto è il più comune negli Stati Uniti e si valuta che sia responsabile dei difetti visivi di 1.600.000 americani e della cecità di 150.000».

Come si diagnostica? «Attualmente - chiarisce Scorolli - non c'è un metodo efficiente che consenta ai medici di base di diagnosticare chi è affetto da glaucoma o chi ha una certa probabilità di sviluppo. Benché i pazienti con pressione intraoculare elevata siano a rischio per lo sviluppo del glaucoma, la maggioranza di essi potrebbe anche non sviluppare mai disturbi significativi della vista. Una volta che sia stato avanzato il sospetto, la diagnosi del glaucoma é abbastanza facile. Essa si basa su tre test di screening, alla portata di qualsiasi buona struttura oculistica: tonometria, oftalmoscopia e perimetria. Oggi abbiamo a disposizione anche altri strumenti diagnostici altamente sofisticati come GDX, OCT, HRT, utili per il riconoscimento precoce ed il monitoraggio delle modificazioni morfologiche della testa del nervo ottico, delle fibre nervose retiniche e di campi visivi con stimoli a duplicazione di frequenza (matrix-FDT) utili per evidenziare danni funzionali precoci?».

Come si previene? «I deficit visivi dovuti al glaucoma - riferisce Scorolli - di solito, non sono reversibili, ma si ritiene che il trattamento precoce possa prevenire o ritardare la progressione verso problemi molto gravi. Si consigliano, quindi, valutazioni optometriche regolari eseguite da un oftalmologo a tutti gli adulti e screening nei gruppi ad alto rischio (persone di età superiore a 50 anni, diabetici o ipertesi, parenti di pazienti con glaucoma e altri soggetti con problemi medici specifici)».

Come si cura? «Da anni - spiega il dott. Scorolli - il trattamento farmacologico o chirurgico del glaucoma è stato finalizzato alla riduzione della pressione intraoculare che resta una misura necessaria per scongiurare la comparsa o la evoluzione di un danno del campo visivo. Negli ultimi anni la presenza in commercio di nuove molecole (colliri) ha facilitato il compito del medico: alcuni colliri combinano l'azione ipotonizzante a quella neuroprotettiva e/o migliorativa del flusso ematico oculare. Esistono, poi, diverse opzioni di trattamento laser (Yag, Argon, Slt) che aumentano le possibilità di ridurre la pressione oculare. La chirurgia, inoltre - precisa il dott. Scorolli - ha fatto passi in avanti e numerose sono le opzioni di trattamento: trabeculectomia, impianti di valvole ex-press, canaloplastica, sclerectomia non perforante da adattare ai diversi casi. In definitiva, il glaucoma rimane una malattia inesorabile e temibile, ma le diverse e sempre più efficaci opportunità di trattamento, devono indurci ad un cauto ottimismo. L'aspetto incoraggiante è che ora pazienti e medici sono maggiormente sensibilizzati verso questa patologia grazie anche ad una corretta informazione che è indispensabile per la prevenzione, visto che mai come nel glaucoma la diagnosi precoce rimane la migliore forma di cura».

Elena Pompei - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. - tel. 0735.787056