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Tra tasse d'iscrizione, vitto, alloggio, trasporti e libri, una laurea quinquennale nelle 4 università marchigiane costa da 25 a 30 mila euro. Ma con le borse di studio per merito e per reddito e con l'università "in casa" si può risparmiare fino a 13 mila euro


  "Ad oggi la situazione per il diritto alla studio nella nostra regione è particolarmente tragica". E' di pochi giorni fa la denuncia-appello dell'associazione di studenti universitari Gulliver che ha atteso l'uscita delle graduatorie delle borse di studio per fare il punto sulla situazione. Secondo i rappresentanti di Gulliver uno dei risultati più gravi che emergono dopo l'uscita delle graduatorie per l'attribuzione delle borse di studio è il problema delle nuove modalità di calcolo dell'ISEE: migliaia di studenti nelle Marche si sono trovati, a parità di condizione economica, esclusi dal beneficio in quanto non rientranti all'interno dei parametri economici necessari per l'accesso alla borsa di studio (Isee 18.500 euro  ed Ispe  30.000 euro).

 Da questo dato è immediato dedurre come molti studenti si siano trovati con un valore nominale dell'Isee più elevato, nonostante i loro redditi e patrimoni siano rimasti invariati dall'anno precedente. Questo significa perdere il diritto di avere qualsiasi tipo (o la maggior parte) di sostegni e aiuti per affrontare l'università. E senza borse di studio o sostegni è davvero difficile per la maggior parte delle famiglie marchigiane poter mantenere un figlio all'università. Infatti secondo un indagine effettuata da alcune associazioni di consumatori una famiglia marchigiana spende in media tra 25 e 30 mila euro per consentire ad un figlio di conseguire un diploma di laurea quinquennale in una delle quattro università presenti nelle Marche. Tanto costa oggi l'università conteggiando solo le spese necessarie, cioè iscrizione, tasse, libri e materiale didattico, vitto e alloggio. Ormai da diversi anni il costo dell'università varia in base al reddito isee della famiglia di appartenenza. Questo, naturalmente, vale soprattutto per le tasse ma in parte anche per vitto e alloggio, visto che quasi tutte le borse di studio offerte dalle 4 Università e dai 4 Ersu (Ente regionale per il diritto allo studio) comprendono oltre alla riduzione delle tasse anche l'assegnazione di alloggio (nei vari campus universitari) e anche i buoni pasto.

 Per quanto concerne le tasse universitarie per tutti c'è l'obbligo di pagare la tassa di iscrizione che comprende anche la tassa regionale (140 euro). Ad Ancona la tassa di iscrizione, per tutte le facoltà, ammonta a 462,58 euro, a Camerino a 450 euro, a Macerata a 495 euro, mentre ad Urbino varia in base alla facoltà scelta e va da un minimo di 455 euro per Giurisprudenza ad un massimo di 536 per Chimica e Farmacia. Alcune università in realtà agli assegnatari di alcune borse di studio (per reddito particolarmente basso e per merito) rimborsano parte o addirittura il 100% della tassa di iscrizione. A parte Urbino le altre tre Università prevedono solamente una seconda rata per le tasse, calcolata in base al reddito isee (ed esenzione dal pagamento sotto la soglia dei 18.500 euro). Ad Ancona gli iscritti alla maggior parte delle facoltà nel complesso pagano per le tasse da un minimo di di 550 euro ad un massimo di 1.559 euro, mentre per Medicina l'importo annuale delle tasse varia da 540 a 2.437 euro. A Camerino, invece, gli iscritti a Giurusprudenza complessivamente pagano per le tasse da un minimo di 310 ad un massimo di 1.150 euro all'anno, mentre gli iscritti ad Architettura, Farmacia e alle facoltà del ramo scientifico pagano da un minimo di 310 euro ad un massimo di 1.450 euro. A Macerata, invece, l'importo annuale delle tasse va da un minino di 495 euro ad un massimo di 1.187 euro. Discorso un po' più complesso per quanto riguarda Urbino dove sono 3 le rate delle tasse, con il reddito isee che viene applicato solo per la terza ed ultima rata. Ciò comporta che nella maggior parte delle facoltà urbinati l'importo complessivo annuo delle tasse varia da un minimo di 887 euro (redditi fino a 18.500 euro che sono esonerati dal pagamento della terza rata) ad un massimo di 1.929 euro. Poi c'è il caso particolare della laurea in Conservazione e restauro beni culturali, facoltà praticamente riservata solo alle famiglie con redditi medio-alti, visto che non sono previste esenzioni neppure per le fasce di reddito più basse e l'importo complessivo delle tasse annue varia da un minimo di 2.124 euro al un massimo di 6.131 euro.

Restando strettamente nell'ambito didattico, piuttosto elevata è la spesa per libri e computer che, complessivamente, varia da 1.300 a 1.600 euro all'anno. Va detto, però, che sempre più spesso le varie facoltà marchigiane consentono agli studenti di rifornirsi di dispense e fotocopie quasi gratuitamente. A Camerino, ad esempio, nella maggior parte delle facoltà agli studenti viene fornita una sorta di card per l'accesso gratuito ad internet, comprensiva di una quantità annua di fotocopie.

Più variegata e differente, soprattutto nei prezzi, è invece la situazione per quanto riguarda vitto e, soprattutto, alloggio. In tutte e 4 le sedi marchigiane  i rispettivi Ersu mettono a disposizione un numero consistente di alloggi (mini appartamenti e camere) nei vari campus, collegi e case studenti. Per i vincitori delle borse di studio (per reddito e per merito) il servizio è gratuito, mentre per chi rimane escluso dalle borse di studio le tariffe variano, sempre in base al reddito. Ad Urbino la tariffa minima è di 170 euro al mese (1.530 euro all'anno) mentre la massima è di 210 euro (1890). Tariffe pressoché identiche a Macerata e Camerino, con quella minima di 157 euro al mese (1.413 euro all'anno) e quella massima di 180 euro (1.620). Tre tipi di tariffe, invece, ad Ancona: 157,75 euro al mese (1.419,75 euro all'anno), 170 euro (1.530) e 209 euro (1.881). Stesso discorso per quanto riguarda il vitto, con il servizio mensa gratuito per i vincitori di borse di studio e a pagamento per gli altri, con prezzi identici nelle 4 università marchigiane (5 euro a pasto). Naturalmente la spesa si impenna se, invece, bisogna ripiegare su camere o appartamenti privati. Qui le differenze di prezzi si allargano, con Ancona e Urbino molto più care rispetto a Camerino e Macerata. Nel capoluogo di regione e ad Urbino è pressoché impossibile trovare sistemazioni a meno di 250 euro al mese, mentre a Camerino e Macerata con un po' di fortuna si riescono a trovare camere o sistemazioni anche a meno di 200 euro al mese.

A completare il quadro i sono, poi, le spese di trasporto che, ovviamente, variano in base alla distanza tra la sede dell'università e il comune di residenza dello studente, mentre per il trasporto nel territorio dove ha sede la facoltà sono in vigore abbonamenti gratuiti per gli studenti universitari. In media, considerando due viaggi mensili (dalla sede dell'università a casa), la spesa annua per i trasporti varia da un minimo di 200 euro ad un massimo di 600 euro.

Sulla base di tutto ciò ne consegue che, in generale, è Urbino la sede più cara per gli universitari marchigiani come emerge chiaramente dallo schema nella pagina (naturalmente senza prendere in considerazione facoltà particolari che hanno una tassazione di gran lunga più elevata). Va detto che le cifre riportate nello schema sono riferite a studenti che usufruiscono dei servizi dell'Ersu. Ovviamente il prezzo annuale sale vertiginosamente (anche di 1.000-2.000 euro) per chi non usufruisce di quei servizi e deve optare per alloggi e vitto privato. In generale per chi non ha diritto ad esenzioni e borse di studio, la spesa universitaria può risultare particolarmente gravosa. In quest'ottica un'opportunità in più per gli studenti marchigiani è data dal poter avere l'università nel luogo di residenza. Opportunità che oggi, grazie alle numerose sedi distaccate nelle Marche, hanno tantissime famiglie marchigiane. L'università in casa permette, infatti, di taglie i costi per vitto alloggio con una contrazione della spesa che oscilla tra i 2.000 e i 2.500 euro all'anno.

Naturalmente la spesa aumenta in modo consistente se uno studente marchigiano decide di frequentare l'università nei grandi centri fuori regione. Se, per esempio, sceglie un'università a Bologna la spesa complessiva schizza, in media, sopra i 34 mila euro per 5 anni, a Milano sopra i 36 mila euro, a Roma oltre 38 mila euro. Altro discorso se in queste città si scelgono atenei di prestigio. Per la Bocconi di Milano, per esempio, in 5 anni si può arrivare a spendere fino a 50  mila euro.

 

UNIVERSITA' DI ANCONA

Spesa minima annuale: 4.019,75 e.

spesa complessiva laurea (3 anni): 12.059,75 e.

spesa complessiva laurea magistrale (5 anni): 20.598 e.

Spesa massima annuale: 5.690 e.:

spesa complessiva laurea (3 anni): 17.070 e.

spesa complessiva laurea magistrale (5 anni): 28.450 e.

 

UNIVERSITA' DI MACERATA

Spesa minima annuale: 3.963 e.

spesa complessiva laurea (3 anni): 11.889 e.

spesa complessiva laurea magistrale (5 anni): 19.815 e.

Spesa massima annuale: 5.257 e.:

spesa complessiva laurea (3 anni): 15.771 e.

spesa complessiva laurea magistrale (5 anni): 26.285 e.

 

UNIVERSITA' DI CAMERINO

Spesa minima annuale: 3.913 e.:

spesa complessiva laurea (3 anni): 11.739 e.

spesa complessiva laurea magistrale (5 anni): 19.565 e.

Spesa massima annuale: 5.257 e.:

spesa complessiva laurea (3 anni): 15.660 e.

spesa complessiva laurea magistrale (5 anni): 26.100 e.

 

UNIVERSITA' DI URBINO

Spesa minima annuale: 4.371 e.:

spesa complessiva laurea (3 anni): 13.113 e.

spesa complessiva laurea magistrale (5 anni): 21.855 e.

Spesa massima annuale: 6.209 e.:

spesa complessiva laurea (3 anni): 18.807 e.

spesa complessiva laurea magistrale (5 anni): 31.045 e.+

 

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