"Anche le Marche tra le regioni sedi di centrali nucleari: San Benedetto la città scelta" Stampa

Centrale_nucleareSecondo il presidente nazionale della Federazione dei Verdi Angelo Bonelli, la decisione è stata presa a Roma il 19 novembre scorso da Enel e Edf, la società elettrica francese, ma il Governo la ufficializzerà solo dopo le elezioni regionali

Anche le Marche sono state incluse dal Governo tra le regioni italiane sedi di centrali nucleari per la produzione di energia. E la città marchigiana prescelta è San Benedetto. Lo ha dichiarato il presidente nazionale della Federazione dei Verdi Angelo Bonelli intervenendo ad Ancona all'iniziativa "L'ambiente fa sviluppo", organizzata dai Verdi delle Marche.
"Il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, - spiega Bonelli - sa benissimo dove saranno realizzati i siti nucleari in Italia  visto che, lo scorso 19 novembre, Enel e Edf, la società elettrica francese, hanno concluso l'accordo su dove costruire le centrali nucleari, come stabilisce la legge italiana che prevede siano i produttori a fare la scelta dei siti. Per le Marche la città scelta è San Benedetto del Tronto (Ap), ma il governo ha deciso una strategia politica, antidemocratica, che è quella di non dire la verità e di non rivelare dettagli dell'accordo.
Il governo sta anche ritardando le procedure per l'istituzione dell'Agenzia nazionale per la sicurezza nucleare, che è l'organismo che dovrà decidere dove questi siti possono essere realizzati sulla base di criteri internazionali, stabiliti dell'Euratom, che prevedono, per la costruzione di un impianto, la non sismicità del territorio, la mancanza di antropizzazione e una grande presenza di acqua.
Proprio qualche giorno fa "l'Unione europea ha affermato che lo sviluppo dell'energia non può essere legato al nucleare ma deve orientarsi sulla crescita delle energie rinnovabili, come stabilito dal protocollo di Kyoto, che prevede il raggiungimento di una quota del 20 per cento di energia prodotta da fonti rinnovabili.
L'Italia non sarà in grado di raggiungere questa percentuale, visto che ne produce solo il 3 per cento, e dovrà acquistare la quota del 17 percento malgrado il nostro sia uno dei Paesi con più sole in Europa: il 40 percento d'insolazione in più rispetto alla Germania, che investe da anni nell'energia solare.
Questo è un Paese che ha costretto le imprese ad andare ad investire, in questo settore, all'estero ed un premio Nobel per la fisica, come Carlo Rubbia, a realizzare centrali solari-termiche in Spagna".
15/3/2010
Silvio Silvestri - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.