"Passo del gambero della Regione sull'Area Marina Protetta", insorgono le associazioni ambientaliste Stampa

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ANCONA 2.12.2020 - Insorgono le associazioni ambientaliste marchigiane contro la decisione della Consiglio regionale di appoggiare le posizioni contrarie alla realizzazione dell'Area Marina Protetta "Costa del Conero" dei Comuni di Ancona, Numana e Sirolo. Una decisione che, secondo le stesse associazioni, sarebbe una sorta di tradimento dell'impegno preso dalla coalizione di centrodestra verso i cittadini.

Da qui la nota dell'Alleanza delle Associazioni Ambientaliste Marchigiane di cui fanno parte Club Alpino Italiano, Federazione Naz. Pro Natura, Gruppo di Intervento Giuridico, Italia Nostra, Lega Anti Caccia, Lega Anti Vivisezione, Legambiente, Lipu, Lupus in Fabula, Salviamo il Paesaggio, WWF Italia, ENPA.   

"Nel programma politico presentato alle elezioni regionali dal centrodestra - scrivono le associazioni ambientaliste marchigiane - si afferma cheIn virtù dei suoi 174 km di costa, nelle Marche il “Sistema Mare” costituisce una vera e propria risorsa. La blue economy deve diventare una delle leve di crescita dell’economia regionale e per questo occorre ragionare in un’ottica globale”.

Invece la nuova maggioranza di governo tradisce subito l’impegno con i cittadini alla blue economy appoggiando le posizioni contrarie, da parte dei Comuni di Ancona, Numana e Sirolo, alla realizzazione della Area Marina Protetta “Costa del Conero”, prevista fin dal 1991!

Le affermazioni contenute nella mozione approvata in Consiglio Regionale sono destituite di fondamento, quando non false:

- i divieti e le modifiche alla fruibilità ed agli usi sono solo ipotesi perché oggi non esiste alcun regolamento che dovrà essere concordato in Conferenza Unificata tra Ministero, Comuni e Regione, prima della istituzione dell’AMP;

- la limitazione al flusso turistico dovuta alla AMP è sconfessato dall’intervento a favore da parte della presidente della Associazione Albergatori della Riviera del Conero;

- la associazione dei pescatori professionali più interessati, quella di Portonovo, si è espressa a favore dell’AMP;

- la costituzione dell’AMP non comporterebbe un sistema di gestione dispendioso poiché sono già presenti istituzioni pubbliche che possono svolgere il ruolo e che possono usufruire dei 350.000 euro posti a disposizione dal Ministero fin dal 2014;

- la costituzione di una Zona di Tutela Biologica al posto dell’AMP, è simile alla costituzione di una riserva naturale (solo vincoli) al posto di un parco ove ai vincoli sono associate iniziative di sviluppo e valorizzazione a favore del territorio, in questo caso della costa.

Sorprende quindi il fatto, che a fronte di tutto quello che avviene, dai cambiamenti climatici alla pandemia, alla necessità di una “sempre maggiore difesa e valorizzazione dell’ambiente marino e della fauna ittica” (come afferma l’incipit della mozione approvata n.17/2020) la scelta sia quella di fare il contrario, proteggendo alcuni peraltro piccoli interessi personali e di lobby ed agitando spettri (non raccoglierete più i moscioli!) ad uso del popolo.

Ma il popolo è più intelligente di alcuni presunti loro rappresentanti tanto è vero che una petizione su charge.org, a favore dell’AMP, in una settimana ha già raccolto ben 13.000 firme.

L’Alleanza appoggerà tutte le iniziative che il locale comitato per la AMP intenderà assumere per riuscire a raggiungere l’obiettivo con il pieno coinvolgimento dei cittadini". (Silvio Silvestri – www.laprovinciamarche.it)

 

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