Invasione di cinghiali nelle Marche: oltre un milione di euro di danni risarciti dalla Regione Stampa

cinghiale_giganteIl vice presidente della Regione Marche Petrini: "Urge una collaborazione fattiva tra organizzazioni agricole, Province e Regione. Per risarcire i danni abbiamo stanziato 600 mila euro poi altri 500 mila, contro i 190 dello scorso anno". Le conseguenze delle devastazioni e le immediate contromisuredella Regione


E' ormai una vera e propria emergenza, in certe zone delle Marche, la devastazione di colture da parte dei cinghiali. Negli ultimi mesi si sono, infatti, infittite le denunce di agricoltori che hanno subito gravi danni dai cinghiali sempre più numerosi in certe zone delle Marche. Una situazione preoccupante che ha indotto la Regione Marche a quintuplicare i fondi per risarcire i danni ed a predisporre immediate contromisure per fronteggiare il fenomeno.

 

"Per arginare il problema dei danni causati dai cinghiali alle colture del territorio - spiega il vice presidente della Regione e assessore regionale all'Agricoltura, Paolo Petrini, - siamo intervenuti in tre modi: sul fronte finanziario, su quello normativo e modificando il calendario venatorio.

 

Per quanto riguarda le risorse, esiste un fondo regionale per il risarcimento dei danni all'agricoltura causati dalla fauna selvatica, segnatamente dai cinghiali. Abbiamo incrementato questo fondo portandolo dai 180 mila euro dell'anno scorso ai 600 mila euro del 2009. Fondi gestiti dagli Ambiti territoriali di caccia, ai quali, in sede di assestamento di bilancio recentemente effettuato, sono stati attribuiti anche ulteriori 500 mila euro per il ripiano dei propri deficit, principalmente dovuti proprio ai risarcimenti in parola.

 

Per quanto riguarda le modifiche al calendario venatorio, c'è la tendenza ad anticipare l'apertura della caccia al cinghiale. Quest'anno per esempio abbiamo deciso che si comincerà il 18 ottobre per terminare il 17 gennaio 2010. Inoltre per la prima volta abbiamo previsto giornate aggiuntive per il prelievo del cinghiale con una "pre-apertura" il 27 settembre, il 30 settembre e il 3 ottobre prossimi. A queste giornate se ne aggiungeranno altre tre dopo la chiusura ufficiale del 17 gennaio.

 

Relativamente agli interventi normativi invece, come ulteriore azione diretta a risolvere il fenomeno, abbiamo recentemente modificato la legge regionale 7 del 1995 passando da un solo capo prelevabile per ogni cacciatore agli attuali cinque capi a testa. A fine 2008 inoltre abbiamo modificato la legge regionale citata per estendere le possibilità e le modalità di intervento delle Province, che sono gli enti delegati alle azioni di contenimento delle specie selvatiche in soprannumero dannose e con cui collaboriamo in sinergia.

 

Sono le Province poi che regolamentano la caccia al cinghiale in forma collettiva, individuando le zone e assegnandole alle squadre di caccia. La collaborazione fattiva tra organizzazioni professionali agricole, strutture agricole provinciali, Province e Regione assieme agli interventi sopra citati, porteranno ad un sicuro ridimensionamento dei problemi causati dai cinghiali, che colpiscono produzioni e attività agricole regionali, spesso anche d'eccellenza".

 

21 agosto 2009

SILVIO SILVESTRI - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.