Arpam e Legambiente bocciano 11 fiumi marchigiani Stampa

fiume_trontoDa gennaio scorso il 18% delle acque dei fiumi marchigiani è fuorilegge. Questa percentuale allarmante emerge dal 'Rapporto annuale sullo stato delle acque superficiali interne nelle Marche' di Arpam e Legambiente Marche presentato questa mattina presso la Direzione generale di via Caduti del Lavoro ad Ancona. L'indagine, rientra nell'ambito di Fiumi Informa Marche 2009, la campagna per la qualità delle acque di

Legambiente Marche   Il dato è stato evidenziato dalla rete di monitoraggi effettuati dall'Arpam sulle acque superficiali interne che comprende 60 stazioni di campionamento posizionate sui principali corsi d'acqua  e 3 stazioni collocate sui laghi più rilevanti: quello di Gerosa, del Fiastrone e di Castreccioni. La normativa ha fissato entro il 31 dicembre 2008 la data limite per far rientrare ogni tratto nella classe 'sufficiente' ovvero "ambiente inquinato o comunque alterato" ed entro il 31 dicembre 2016 il tempo massimo per raggiungere o mantenere lo stato ambientale 'buono' e mantenere, ove già esistente, lo stato di qualità ambientale 'elevato'.  Ma la situazione attuale (nessun corso d'acqua con giudizio elevato, 22 con giudizio buono, 28 con voto sufficiente, 9 scadente e 2 pessimo) sottolinea in pratica che al 1° gennaio 2009 11 stazioni di monitoraggio (18%) segnalano valori fuori norma. E se la situazione rimarrà invariata al 1° gennaio 2016 la percentuale salirà al 63,9% (39 stazioni)   Nella classifica dello stato ambientale dei 28 corsi d'acqua presi in esame, quelli con il giudizio migliore sono il Burano, Candigliano, Fiastra, Fiastrone, Fluvione, Nera,Sentino e Tennacola (classe media 2,0) mentre è il Tavollo (PU) a detenere in solitaria il primato del peggiore- (classe media 5,0).  E' possibile notare inoltre che sul consumo di acqua per uso domestico nella nostra regione per il 2007  c'è stato un abbassamento della media (167 litri al giorno rispetto ai 171 del 2006) sicuramente più consistente rispetto a quello nazionale (192 l/g nel 2007 rispetto ai 196 l/g del 2006). E' Pesaro il comune marchigiano che consuma più acqua (186 l/g), mentre Ascoli Piceno è quello che ne consuma di meno (146 l/g) Per quanto riguarda l'idoneità dei fiumi alla via dei pesci salmonicoli o ciprinicoli, 14 sono i comuni della regione Marche con corsi d'acqua non idonei alla vita dei pesci sono: (Aso) Montefiore dell'Aso, (Aso) Pedaso, (Conca) Sassofeltrio, (Ete Vivo) Fermo, (Foglia) Pesaro-Borga S.Maria, (Foglia) Pesaro-Ponte della ferrovia, (Nevola) Rosora, (Nevola) Senigallia, (Aspio) Numana, (Musone) Numana, Tavollo (Gabicce Mare), (Tenna) Fermo, (Tenna) Porto Sant'Elpidio, (Tesino) Grottammare.