Le Marche mostrano all'Europa gli effetti del mais contaminato Stampa

maisNel corso di una riunione svoltasi a Bruxelles alla presenza dei maggiori esperti europei del settore, la Regione Marche ha illustrato il progetto Life che si basa sulla simulazione della contaminazione del mais il progetto sottolineando come i veri punti critici risiedano, più che nella produzione, nelle fasi del trasporto e dello stoccaggio dei prodotti. Durante la riunione la Rete delle Regioni europee 'Ogm - free', di cui fa parte la Regione Marche, ha lanciato un appello

 a favore di una 'coesistenza sostenibile' nell'Ue fra le colture tradizionali o biologiche e quelle geneticamente modificate. Una coesistenza che non può basarsi solo sulle scelte delle aziende ma, è stato spiegato, deve essere governata da decisioni adottate da ciascuna Regione su cosa coltivare nel proprio territorio.
Dall'incontro di Bruxelles è emerso che i costi economici e sociali di una coesistenza articolata a livello aziendale sono esagerati. Tuttavia la coesistenza basata sulle scelte individuali di ciascuna azienda è stata teorizzata dalla Commissione europea come l'unico sistema che rispetterebbe la libertà economica degli imprenditori agricoli. Inoltre Bruxelles non ha voluto armonizzare, a livello comunitario, le diverse norme nazionali sulla coesistenza che gli Stati membri stanno adottando. 
Il 18 e 19 giungo prossimi ad Urbino ci sarà la settima conferenza della rete delle regioni europee 'Ogm - free', a cui prenderà parte il vicepresidente e assessore all'agricoltura Paolo Petrini.

 

 

8 maggio 2009 - redazione@ Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. - tel. 0735.787056