Dedicata alla pace in Ucraina l’audizione al Ministero della Cultura per Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024 Stampa
Audizione_Pesaro2024

PESARO 4.3.2022 - Grandi ospiti, testimonial d’eccezione, il racconto de “La natura della Cultura”. L’endorsement di chi Pesaro l’ama, l’ha scelta e conosce nel profondo. La dedica commossa e decisa alla popolazione ucraina, vittima della guerra di Putin alle libertà. Pesaro e il territorio della provincia intero, presente insieme ai 50 sindaci della provincia, si è dato appuntamento oggi all’auditorium Pedrotti a supporto della candidatura di Pesaro a Capitale italiana della Cultura2024.

Di fronte alla commissione del Ministero della Cultura il sindaco Matteo Ricci ha aperto l’audizione pesarese con un pensiero di pace rivolto al popolo ucraino. «Sono giorni cupi e di paura a causa della guerra scoppiata in Ucraina. Giorni in cui ogni cosa sembra inappropriata di fronte alla tragedia che si sta consumando. Ma riteniamo che la cultura possa essere la base della libertà, della pace e della democrazia. Valori che il popolo ucraino sta difendendo dall’invasione di Putin».

Poi la testimonianza che arriva dalla “vicina” Kharkiv, «Come noi Città Creativa della Musica UNESCO - sottolinea Ricci - e centro dell’inferno dei bombardamenti russi. Con piazze, palazzi, case distrutte, che conta tra vittime e feriti tanti civili, come musicisti e creativi». Nel taschino della giacca il sindaco una foglia giallo-azzurra di Ginkgo biloba: «Albero della pace e simbolo della natura che resiste. L’abbiamo colorata con le tinte della resistenza ucraina, perché parta un messaggio di pace anche da questo teatro».

Sul palco del Pedrotti, al fianco di Ricci, anche la squadra di Pesaro2024: la scrittrice Giorgia Righi, l’imprenditrice Fabiana Scavolini, il presidente Fondazione Rossini Gianni Letta, il vicesindaco e assessore alla Bellezza di Pesaro Daniele Vimini, la direttrice artistica di festival Lucrezia Ercoli, la direttrice d’orchestra Francesca Perrotta, l’assessore alla Cultura della Regione Marche Giorgia Latini, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini, la ProRettrice Sostenibilità e Valorizzazione delle Differenze Università di Urbino Elena Viganò, il semiologo Stefano Jacoviello e il direttore di Candidatura Pesaro2024 Agostino Riitano. «Vogliamo essere sempre più un’orchestra, composta anche dai 52 sindaci delle città della provincia che, in caso di vittoria, saranno a turno Capitale Italiana della Cultura. Un’orchestra formata da aziende e paesaggi, studenti e lavoratori, fatta di storie e visioni. Un’orchestra dove ognuno proverà a suonare il proprio strumento e insieme comporre la melodia della rinascita». Come ha ricordato il sindaco Pesaro al raccontarsi preferisce immaginarsi: «Dopo il Covid-19 vogliamo costruire un nuovo rapporto con lo spazio, fondato su mobilità sostenibile e innovazione tecnologica. Vogliamo investire sulla bellezza e sulla cultura del fare. Vogliamo accorciare le distanze che spesso si creano tra turista e abitante». Poi ha concluso: «Rivendichiamo con grande orgoglio il fatto di essere gente di provincia, ma mai provinciali. Essere di provincia significa stare con i piedi per terra e saper correre più forti degli altri per arrivare agli obiettivi. Ma mai provinciali, perché essere provinciali significa volare basso. Noi vogliamo volare alto», ha concluso Ricci lasciando poi spazio al video emozionale di candidatura realizzato dalle illustratrici Mara Cerri e Magda Guidi con la regia di Claudio Tacchi. Un promo che ha unito lo sguardo onirico sul futuro alla concretezza di progettualità. Come quella della Sonosfera®️, il teatro acustico e immersivo che ha fatto ascoltare la voce del gingko biloba, l’albero della pace che Pesaro ha adottato da anni a testimonianza della sua identità solidale. Un albero rifiorito sul palco del Pedrotti con i colori dell’Ucraina, grazie all’allestimento curato dall’artista e docente Giorgio Donini.

L’audizione di oggi è stata una tappa decisiva nel percorso avviato oltre un anno fa e che terminerà entro il mese di marzo, quando la commissione del Mic, presieduta da Silvia Calandrelli, indicherà al Ministro Dario Franceschini la candidatura più idonea per l’attribuzione del titolo da parte del Consiglio dei Ministri. Daniele Vimini, vicesindaco e assessore alla Bellezza di Pesaro, ha ricordato che «l'avvio del percorso di candidatura è stato affidato a un comitato. Ora la "Fondazione di comunità" governarà il processo di realizzazione del programma pensato per Pesaro 2024». E che la città è pronta ad attuare: «L'Amministrazione comunale ha confermato l’importante budget annuale di 15milioni di euro di spesa per la cultura: politiche giovanili, turismo, crescita, scuola e formazione. Ambiti su cui non abbiamo smesso di investire, neanche durante la pandemia, in quanto patrimonio per la crescita della comunità». Una spesa che dimostra la credibilità dei 6milioni di euro previsti per "La natura della cultura". «Un budget sobrio ma appropriato a svolgere un programma che si terrà in tutta la provincia, durante 50 settimane, iniziando da Fano e terminando con Urbino. Un budget che raggiungeremo sommando agli oltre 2 milioni del Comune di Pesaro, il milione stanziato dal Mic in caso diventassimo Capitale, i 500mila euro della Regione Marche, i fondi ottenuti da istituzioni pubbliche e private e quelli ottenuti tramite la bigliettazione delle iniziative». Un obiettivo raggiungibile e che andrebbe a supportare «processi già in atto: abbiamo 80milioni di euro per interventi di rigenerazione urbana che trasformeranno la città. Tra questi il Conservatorio Rossini, palazzo Ricci, l'ex ospedale psichiatrico San Benedetto, e i borghi e castelli del territorio collegati da un dialogo e interscambio turistico e culturale».

È stata poi Lucrezia Ercoli a spiegare “La natura della cultura”, il titolo del dossier di Pesaro 2024. «Il presente ci pone nuove sfide, a cui dobbiamo rispondere con nuove risposte e abitudini individuali e collettive». E la candidatura immagina la città che non c’è ripensandola a partire da un nuovo modo di abitare, «Abitare lo spazio, abitare il tempo», per «tornare ad abitare poeticamente il mondo, ritrovare l'armonia tra ambiente e città, paesaggio e cultura. Che sono un unico paesaggio culturale plasmato dalle nostre memorie e desideri. Quando il mondo si trasforma in incubo distopico è necessario costruire un’utopia locale, modello per utopia globale».

«Pesaro ha costruito la sua identità di Città Creativa della Musica UNESCO - ha detto Gianni Letta, presidente Fondazione Rossini - attorno all’opera e alla figura del suo figlio più illustre, Gioachino Rossini, che qui è popolare come in nessun’altra parte del mondo. A Pesaro c’è una Fondazione, un Conservatorio, un Festival, una casa-museo intitolate al compositore. Tutte sono intrecciate armonicamente, come un’orchestra. E tutte sono conosciute e vissute con orgoglio cittadino. Un miracolo di partecipazione che fa, di questa, una “città orchestra” capace di trasmette i valori della cultura anche al di fuori dei suoi confini».

Un territorio che ospita molte eccellenze, tra queste le aziende legate al mobile. Fabiana Scavolini, amministratore delegato dell’omonimo gruppo, ha raccontato: «Nascere in questo distretto ci ha aiutato a diventare "la più amata dagli italiani". Pesaro e Scavolini non hanno solo una relazione industriale: siamo tra gli enti promotori del Rof, tra i componenti della Fondazione Rossini e partecipiamo alla riqualificazione del PalaScavolini, che diventerà un auditorium polifunzionale. Tutto questo, per noi, è la bellezza del lavoro».

È stata poi Francesca Perrotta, direttrice dell’Orchestra Olimpia, ensemble sinfonico femminile della città, a scendere nel dettaglio del progetto di candidatura “La natura della cultura” che «raccoglie oltre 50 interventi articolati in 5 sezioni che declinano il rapporto tra arte, cultura e tecnologia». Nella prima, La natura mobile della cultura, «la Bicipolitana sarà il luogo in cui disseminare installazioni sonore mobili; qui le strutture ricettive diventeranno hotel labyrint con stanze trasformate in luoghi per residenze artistiche». Ci sarà anche “Danzando memorie sul mare”, che riporterà alla luce archivi sonori di tradizioni perdute. Con la seconda La natura ubiqua della cultura Pesaro mira a ribaltare il rapporto tra centro e periferia attraverso l’“Atlante delle emozioni” destinato ai cittadini; attraverso il progetto che accende i riflettori su quelle architetture moderne divenute invisibili allo sguardo; attraverso le “valigie digitali”, che dà attenzione alle Sim card dei migranti, unica valigia del loro viaggio. La natura imprevedibile della cultura, recupera oggetti per riscrivere un nuovo domani: «Qui la colonia di Villa Marina è ripensata come centro culturale»; qui “Sculture in città reloaded”, permetterà ai 13 tra quartieri e municipio, di ospitare altrettante residenze artistiche; qui i “Magazzini Rossini” apriranno alla città le scenografie del Rof permettendo alle associazioni di dare nuova vita agli oggetti delle opere. La quarta sezione, La natura operosa della cultura, si rivolge al passaggio di competenze: «Qui il “Blu, colore della cuccagna” usato per dipingere i capolavori rinascimentali, viene riportato in vita e “Oceano Adriatico”, diventato ormai un vero brand cittadino”, spinge a riflettere su nuova politica del rumore». C’è poi La natura vivente della cultura, che «impone un nuovo patto con l’ambiente. Un bosco risonante, composto da 33 alberi monumentali, racconterà una storia millenaria» mentre con la performance “Rising room”, i visitatori potranno avere un incontro con Marina Abrahmovich mentre l’artista viene lentamente inghiottita dall’acqua».

L’audizione si è conclusa con il suono della città orchestra, sulle note dell’ouverture del Guglielmo Tell di Gioachino Rossini.

 

Silverio Pomili www.laprovinciamarche.eu

 

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