Monsignor Piero Coccia in visita ai pazienti degli Ospedali Riuniti Marche Nord Stampa

san__salvatore_2PESARO 9/2/2011 - In occasione della giornata mondiale del malato, che si celebra venerdì 11 febbraio, l'arcivescovo incontrerà il personale sanitario e visiterà i pazienti degli Ospedali Riuniti Marche Nord

Articolata in tre giorni la visita di Sua Eccellenza Arcivescovo Monsignor Piero Coccia negli stabilimenti ospedalieri pesaresi dell’azienda Ospedali Riuniti Marche Nord in occasione della XIX Giornata mondiale del malato, che si celebra l'11 febbraio. Il primo appuntamento si terrà giovedì 10 febbraio alle 15 nella sede della direzione generale in viale Trieste dove l’Arcivescovo incontrerà i vertici dell’azienda ospedaliera, gli studenti del corso di laurea in infermieristica della Politecnica delle Marche e il personale amministrativo.

Venerdì 11 e sabato 12 si entra nel cuore della giornata mondiale del malato con una visita speciale dell’Arcivescovo nei reparti ospedalieri: venerdì sarà nello stabilimento centrale di Pizzale Cinelli fin dalle prime ore del mattino. Dopo aver incontrato il personale sanitario, Piero Coccia tornerà a girare per i reparti divulgando il messaggio lanciato da Papa Benedetto XVI “Dalle sue piaghe siete stati guariti”. Alle 17 nella Cattedrale di Pesaro, è previsto un momento di preghiera seguito, alle 17.30, dalla Santa Messa a cui sono invitati gli operatori sanitari, le associazioni socio sanitarie, quelle del volontariato, i malati e le loro famiglie. Stessa liturgia sabato 12 febbraio: questa volta Monsignor Piero Coccia visiterà lo stabilimento ospedaliero di Muraglia dove hanno sede i reparti del polo onco-ematologico, le malattie infettive, numerosi ambulatori e la scuola in ospedale.

 

Nelle tre giornate, l’Arcivescovo porterà la sua parola e si confronterà sul tema dominante di questa XIX Giornata mondiale del malato “Dalle sue piaghe siete stati guariti”, messaggio lanciato da Benedetto XVI. Al centro degli incontri e delle visite ai pazienti una riflessione sulla “misura dell’umanità determinata dal rapporto con la sofferenza e col sofferente”. Come cita Benedetto XVI “il Figlio di Dio ha sofferto, è morto, ma è risorto, e proprio per questo quelle piaghe diventano il segno della nostra redenzione, del perdono e della riconciliazione con il Padre; diventano, però, anche un banco di prova per la fede dei discepoli e per la nostra fede: ogni volta che il Signore parla della sua passione e morte, essi non comprendono, rifiutano, si oppongono. Cari ammalati e sofferenti, è proprio attraverso le piaghe del Cristo che noi possiamo vedere, con occhi di speranza, tutti i mali che affliggono l'umanità. Risorgendo, il Signore non ha tolto la sofferenza e il male dal mondo, ma li ha vinti alla radice”.

Silverio Pomili - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.