Tutto pronto per l'avvio ufficiale della nuova azienda "Ospedali Riuniti Marche Nord" Stampa

san__salvatore_2PESARO 16/11/2010 - La conferenza socio sanitaria permanente ha approvato l'atto aziendale della nuova azienda che ora attende l'approvazione finale della giunta regionale

Redatto l’atto aziendale della nuova azienda Ospedali Riuniti Marche Nord. Settanta pagine, compresi gli allegati, che raccontano “la terza azienda sanitaria delle Marche “ La proposta, costruita dalla direzione generale, è stata approvata venerdì scorso all’unanimità dalla Conferenza socio sanitaria permanente di Ancona mentre il giorno dopo, sabato, la proposta di scorporo firmata dal direttore di Marche Nord Aldo Ricci e dal direttore Asur Marche Piero Ciccarelli è stata inviata ai sindacati. Superata questa fase, l’atto aziendale finirà sul tavolo della giunta regionale per l’approvazione finale. “Con un budget superiore ai 200 milioni di euro – ha spiegato Ricci in conferenza stampa - circa 35 milioni impegnati per l’adeguamento strutturale e tecnologico dei tre stabilimenti ospedalieri, più di 30 mila ricoveri l’anno e circa 2000 dipendenti tra amministrativi, medici e infermieri, l’Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord è impegnata sull’alta/media complessità con una forte integrazione con il Territorio dell’Area Vasta”.

 Con l’atto aziendale, dopo l’approvazione in Giunta Regionale, si chiude “un percorso al quale hanno partecipato i professionisti di Pesaro e Fano – continua Ricci - , i sindacati e i sindaci attraverso numerosi incontri che continueranno fino alla fine dell’anno”. Durante la conferenza stampa, indetta per illustrare ai cittadini i cambiamenti in atto nel panorama sanitario, il direttore generale ha spiegato nel dettaglio i passaggi che hanno portato alla costruzione della nuova azienda (istituita dall’esecutivo regionale nel settembre 2009), i principi di unificazione, la mission e le linee di sviluppo in ambito sanitario. Partendo dalle indicazioni fornite dalla delibera regionale 406 del marzo 2010, Ricci si è soffermato sulle fasi di integrazione dei due presidi ospedalieri, San Salvatore centro e Muraglia e Santa Croce di Fano: “Durante la prima fase, quella organizzativa della durata di circa 12 mesi, è previsto un lungo passaggio di concertazione sindacale al fine di tutelare tutti gli operatori e parificare i diritti e i doveri dei dipendenti. Al termine della prima fase, dominata dal passaggio dal vecchio modello gestionale al nuovo, inizierà la fase funzionale che prevede la messa in atto di nuovi modelli organizzativi quali l’assistenza per intensità di cura”. Tra le linee di sviluppo presentate alla stampa emergono i progetti umanitari: “Quello dell’Ematologia, in corso con Palestina e Marocco da oltre 10 anni, verrà allargato all’Albania. Attraverso il progetto Hans2, da finanziarsi con fondi europei, l’attività umanitaria si allargherà a Croazia, Bosnia e Montenegro. A breve, inoltre, arriveranno i primi pazienti dalla Sierra Leone, attività autonoma del primario della Gastroeneterologia Danilo Baroncini sposata dalla nuova azienda”. Progetti ambiziosi anche se come ha detto Ricci “dobbiamo lavorare prima sul territorio ed aggiustare ciò che non funziona”. In questo scenario si inserisce anche l’articolato progetto di accoglienza e umanizzazione che prevede la riqualificazione degli spazi comuni e dei singoli reparti. “Già con l’inaugurazione della nuova sala gessi in programma per la metà di dicembre – spiega il direttore sanitario Lorena Mombello – porteremo l’arte in ospedale: creazioni di artisti locali e nazionali renderanno accoglienti gli spazi del vecchio pronto soccorso e le sale di attesa”.

 

All’interno dell’atto aziendale, ampio spazio è dedicato alle attività sanitarie organizzate secondo le indicazioni della delibera regionale 406: piattaforme comuni medico – chirurgiche, materno infantile, emergenza urgenza, servizi sanitari amministrativi e tecnico logistici. Poi aree differenziate medico chirurgiche, un polo onco ematologico, un polo geriatrico riabilitativo e servizi sanitari differenziati. “I primi segnali di inversione di rotta – conclude Ricci – si vedranno già nei primi sei mesi del 2011 con l’attivazione del trauma center a Pesaro, il progetto testa collo con l’attivazione della chirurgia maxillo facciale e della chirurgia plastica a Fano. La complessità è definire con i professionisti all’interno delle aree comuni i percorsi differenziati. Ci siamo confrontati più volte e la discussione resterà aperta per tutta la fase di integrazione organizzativa”. Intanto vanno avanti i progetti di ristrutturazione dei reparti di Pesaro e Fano: “Finanziati i lavori per le due Ginecologie ­– conclude la dottoressa Mombello -, mentre gli spazi della Medicina del San Salvatore, con fondi interni, dovranno essere ripensati in base ai bisogni degli utenti”.