Una mascotte per il reparto di Ematologia del San Salvatore Stampa

san__salvatore_2PESARO 22/6/2010 -  I bambini ricoverati nella struttura  da oggi non saranno più soli ma avranno un “amico” al quale affidare pensieri, emozioni e sensazioni

Il reparto di Ematologia ha la sua mascotte. Si chiama Cerottina, ha le sembianze di un coniglio in abiti da cuoca e d'ora in poi terrà compagnia ai bambini della struttura. L'iniziativa, presentata nei giorni scorsi nei locali della scuola in ospedale, è il frutto di un progetto nato dalle psicologhe Sara Pagnini e Claudia Rossi che si occupano del sostegno del piccolo paziente in ospedale. Lo scopo è rendere più sopportabile la degenza ospedaliera in un reparto critico regalando al bambino un amico, seppur inanimato, che gli tenga compagnia nei momenti di difficoltà. Con il prezioso aiuto degli alunni della Scuola in Ospedale, del corpo docente dell’istituto comprensivo statale “Gaudiano” in modo particolare della professoressa Anna Galli e della responsabile Valeria Gennari, e con il contributo economico e il sostegno del presidente Ail Pesaro Franca Muretto, è stata realizzata la mascotte “Cerottina”.

 

Ma cosa fa questo coniglio in abiti da cuoca? “Sforna” ogni giorno per i piccoli pazienti del reparto di Ematologia un amico ribattezzato “Aiutino”: si tratta di un peluche che incarna sentimenti positivi indispensabili a chi affronta l'esperienza dell'isolamento forzato. Bontà, allegria e coraggio sono gli ingredienti di questo amico immaginario che insieme alla mascotte del reparto Cerottina dispensa aiuto e “sdrammatizza un quotidiano a volte faticoso e difficile da sopportare”. Nel dettaglio il percorso si svolge così: al momento del ricovero ad ogni bambino sarà donato un “Aiutino”, ossia un peluche al quale il piccolo paziente darà un nome, ed un quaderno da colorare o nel quale riportare sentimenti spesso contrastanti. L'Aiutino sarà lo specchio del suo stato d'animo ed un interlocutore al quale palesare emozioni in continuo movimento. “Aiutino” sarà vicino al bambino in ogni momento della giornata, raccogliendo ogni sua reazione. Ci sarà quando il bambino si sentirà solo e arrabbiato. Ci sarà quando avrà bisogno di coccole e amore. Ci sarà per sorridere. E soprattutto ci sarà per giocare ricordando al piccolo paziente, ogni giorno, che al di là della malattia un bambino è pur sempre un bambino.

 

Silverio Pomili - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.