Consiglio comunale infuocato su piano casa e trasparenza amministrativa Stampa

comune_mcNella seduta del 21 dicembre approvato l'intervento di lottizzazione che interessa Sforzacosta e respinta la mozione del Comitato Menghi relativa al codice etico della massoneria

Via libera del Consiglio comunale alla lottizzazione denominata Pcl17 che sorgerà, nell'ambito del Piano casa, a Sforzacosta. La delibera, illustrata dal sindaco Giorgio Meschini, è stata infatti approvata con 20 voti a favore (Pd, Comunisti italiani, Rifondazione comunista e il capogruppo dell'Udc Ivano Tacconi) e 6 astensioni (Pdl, Comitato Menghi, Giovanni Picchio dell'Udc e Uliano Salvatori del Gruppo misto).
Il piano - in merito al quale non ci sono state né discussione né dichiarazioni di voto - prevede una superficie complessiva 10.295 mq di cui una parte costituita da aree pubbliche e una parte da superficie edificabile dove sorgerà un complesso composto da due blocchi speculari collegati tra loro da un porticato. Nella zona sono previsti verde e parcheggi pubblici e una nuova viabilità.
Il Consiglio subito dopo è passato ad esaminare una mozione presentata dal consigliere Placido Munafò del Comitato Anna Menghi, relativa al codice etico della massoneria. In sostanza con l'atto - respinto con 14 voti contrari (Pd, Maurizio Mosca di Città viva, Luciano Pantanetti e Reinhard Sauer di Rifondazione comunista),. 9 a favore (Comitato Menghi, Udc, Comunisti italiani e Ruben Leporoni di Rifondazione comunista) e 4 astensioni (Pdl e Uliano Salvatori del Gruppo misto) - si chiedeva di impegnare la I commissione consiliare "Affari istituzionali" ad attivarsi per modificare lo statuto del Comune inserendo l'obbligatorietà di dichiarare l'eventuale appartenenza alla massoneria degli amministratori comunali (sindaco, assessori e consiglieri comunali).
Un atto di trasparenza e chiarezza amministrativa dovuta ai cittadini secondo il proponente. Non dello stesso parere Federico Valori (Partito socialista) che non vede la necessità di dichiarare valori liberali mentre per Reinhard Sauer (Rifondazione comunista) il problema della trasparenza è concreto ma obbligare non pensa sia il modo giusto per un confronto politico. Riccardo Sacchi (Pdl), che si è detto non contrario alla trasparenza dei candidati, pensa però che quest'ultima non sia perseguibile attraverso la mozione, Alessandro Savi (Comunisti italiani) ritiene invece non condivisibile l'appartenenza alla massoneria a quella di altre associazioni mentre Anna Menghi, capogruppo dell'omonimo Comitato, ha affermato che tutte le forze politiche dovrebbero farsi carico del codice etico della massoneria perché è arrivato il momento della maturità degli amministratori. Per Ivano Tacconi (capogruppo Udc) non c'è nulla di male a dichiarare l'appartenenza alla massoneria mentre per Maurizio Mosca (Città viva) se essere massone significa non andare in galera non vede perché farlo sapere. Romano Carancini (capogruppo Pd) ha invece affermato che l'inserimento nello statuto comunale dell'obbligatorietà di dichiarare l'appartenenza alla massoneria sia di natura illecita sotto il profilo civilistico e amministrativo mentre Silvano Iommi (Pdl), in dichiarazione di voto, ha annunciato l'astensione del suo gruppo perché si è parlato di cose che si conoscono poco.
L'assise cittadina infine ha preso in esame la delibera relativa all'adozione di un altro piano di lottizzazione, il Pcl14 rientrante anch'esso nel Piano casa, relativo nella zona di Fonte Maggiore che prevede due diverse tipologie di edifici, un'area verde, superfici destinate a parcheggio pubblico e il completamento della strada di collegamento fra via Fonte Maggiore e via Bianchini.
Critico nei confronti del piano Reinhard Sauer (Rc) che ha parlato di edificazione in una zona molto sensibile e l'ultima rimasta integra lungo viale Leopardi, perplessità le ha espresse anche il capogruppo Pantanetti mentre Iommi (Pdl) annunciando il voto contrario alla delibera ha affermato che la zona paesaggisticamente è importante per la città e che cinque palazzi ne comprometteranno la qualità. Il voto contrario all'atto è stato anticipato anche da Andrea Beccacece (Udc). Nella replica il sindaco Meschini ha affermato che con questa lottizzazione si va a valorizzare Fonte Maggiore tutelandola attraverso un'area verde.
A questo punto della discussione il capogruppo del Pd, Romano Carancini, ha chiesto la verifica del numero legale che, non essendoci, ha portato alla sospensione dell'assemblea. Alla ripresa dei lavori sempre Carancini ha preso la parola per mozione d'ordine chiedendo la fine del Consiglio e il rinvio della pratica a gennaio. Nonostante la contrarietà alla proposta da parte del consigliere Placido Munafò, la richiesta del capogruppo Pd è stata accolta con 16 voti a favore ( maggioranza e Giovanni Picchio dell'Udc) e 7 astensioni (Pdl, Luciano Pantanetti e Reinhard sauer di Rc).

 

22 dicembre 2009

GIORGIA GALANTI ( Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. )