Sequestrati beni per 3 milioni di euro ad un imprenditore edile Stampa

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MACERATA 22.4.2024 - Nell’ambito di una strategia di contrasto all’accumulazione dei patrimoni illeciti, la Divisione Anticrimine della Polizia di Stato di Macerata ha confiscato beni e assetti societari per un valore di circa 3 milioni di euro, emesso. Il provvedimento riguarda un affermato imprenditore edile ed immobiliare di origine calabrese, da un ventennio insediatosi nelle Marche, già sottoposto, nel 2020, alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno per la durata di 3 anni, disposta sempre dal Questore di Macerata. Coinvolto in passato in diverse vicende processuali riguardanti reati tributari, finanziari, fallimentari, contro il patrimonio e la pubblica amministrazione e in materia di rifiuti, l’imprenditore risulta anche imputato dinanzi al Tribunale di Palermo per riciclaggio aggravato dalle finalità mafiose, essendo risultato in contatto con Cosa Nostra nel periodo 2014-2015.

Il soggetto, in particolare, utilizzando lo schermo delle compagini societarie a lui indirettamente riconducibili, avrebbe agevolato, nell’ambito di uno stabile rapporto di collaborazione fiduciaria, un esponente di vertice del clan Graziano del mandamento mafioso di Resuttana (PA), nella realizzazione di operazioni di natura immobiliare e finanziaria finalizzate all’investimento delle risorse economiche illecite dell’organizzazione mafiosa in provincia di Roma e in Romania. Le investigazioni svolte dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Macerata hanno verificato come l’uomo, a fronte di una situazione reddituale modesta, abbia costituito, in territorio marchigiano, anche attraverso prestanome, un articolato sistema societario operante nel settore immobiliare, non direttamente riconducibili alla sua persona. Le società, tutte strettamente collegate tra loro, infatti, sono state utilizzate per operare trasferimenti di beni e di ricchezza, per giustificare spese e conseguente abbattimenti di utili (anche con ricorso a fatturazioni inesistenti), per frazionare e al contempo riciclare denaro, celando la disponibilità di somme provento di reati. Con il provvedimento di oggi, il Tribunale delle Misure di prevenzione di Ancona, accogliendo la proposta del Procuratore della Repubblica e del Questore di Macerata, ha disposto la confisca della totalità delle quote e dell’intero compendio aziendale di 6 società operanti nel settore immobiliare ed edilizio, 15 fabbricati e 26 terreni, 3 veicoli e numerosi rapporti finanziari, per un valore complessivamente stimato di circa 3 milioni di euro.

 

Giorgia Galanti www.laprovinciamarche.eu

 

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