Donne in giunta e pari opportunità, mozione in Consiglio provinciale Stampa

di_ruscio_200x100FERMO 27.7.2011 - L'hanno presentata i consiglieri provinciali Di Ruscio, Putzu, Vitturini, Diomedi che chiedono al presidente Cesetti di inserire nella giunta provinciale una donna

La modifica dello statuto provinciale e l'inserimento in giunta di una donna. Lo chiedono i consiglieri provinciali Saturnino Di Ruscio, Andra Putzu, Maria Lina Vitturini, Massimo Diomedi che hanno presentato sull'argomento una mozione in Consiglio provinciale. Questo il testo

"Oggetto: mozione relativa alla modifica art. 5 comma 2 dello Statuto Provinciale approvato con                                  
deliberazione consiliare n.3 del 4 agosto 2009, in merito alla composizione della Giunta Provinciale di Fermo, in rapporto al principio di Pari-Opportunità .

 

I sottoscritti consiglieri provinciali Saturnino Di Ruscio, Andra Putzu, Maria Lina Vitturini, Massimo Diomedi

 

PREMESSO

Che con Decreto Legislativo Luogotenenziale n.23 del 1 febbraio 1945 avente ad oggetto ”Estensione alle donne del diritto di voto” è stata sancita la partecipazione delle donne italiane alla vita democratica della nazione, in un momento storico particolarmente decisivo per le sorti del Paese in quanto risale al 2 giugno 1946 il referendum in cui tutti gli italiani e le italiane aventi diritto al voto furono chiamati a scegliere tra la Monarchia e la Repubblica ;  

Che con Decreto n. 74bdel 10 marzo 1946 è stata sancita l’eleggibilità delle donne e dunque la partecipazione attiva delle donne alla vita politica italiana;

Che l’art. 51 della Costituzione della Repubblica Italiana recita che “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge;

Che nel territorio fermano l’attuazione dei decreti suddetti è stata garantita da una lunghissima tradizione che ha visto ad esempio Ada Natali nata a Massa Fermana il 5 marzo 1898, primo sindaco donna nelle elezioni amministrative del 1946 per il PCI, proprio nella sua città; sempre nel 1946 istituì le colonie estive per i bambini delle famiglie povere. Fausta Monelli nata a Fermo 1° consigliere comunale donna , eletto in occasione delle elezioni amministrative del comune di Fermo del 31 marzo 1946 nelle liste della Democrazia Cristiana;                            

Che all’art.6, comma 3 della Legge 267/2000 è espressamente previsto che gli Statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna ai sensi della legge 10 aprile 1991, n. 125, e per promuovere la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali del comune e della provincia, nonché negli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti;

Che lo Statuto della Provincia di Fermo, approvato nel mese di agosto del 2009, all’art. 5 comma 1 recita che:” La Provincia fonda la propria azione sui principi di libertà, di uguaglianza, di solidarietà e di giustizia indicati dalla Costituzione e concorre a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la realizzazione” ed al comma 2 a) che “ La Provincia……. Promuove le condizioni per rendere effettivi il diritto al lavoro, allo studio, alla cultura, valorizza le differenze di sesso come espressione degli uomini e delle donne della comunità e rimuove gli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna, assicurando la presenza di entrambi i sessi in tutte le commissioni consultive interne e di concorso della Provincia…”;

Considerato che recente giurisprudenza in materia( TAR delle Regione Puglia con sentenza in data 24.09.09 ha annullato le nomine degli Assessori della provincia di Taranto perché tutti di sesso maschile, i Giudici hanno disposto che entro 30 giorni deve essere assicurata la presenza di entrambi i sessi nell’esecutivo) ha ritenuto illegittima la nomina delle Giunta Provinciale priva di almeno un componente di sesso femminile, in contrasto con il principio della parità uomo-donna in seno agli organi elettivi e a quanto affermato dall’art. 48 dello Statuto della Provincia di Taranto;

Visto che pochi giorni fa il Tar Lazio ha annullato il provvedimento di nomina della Giunta del Comune di Roma con analoghe considerazioni;

Rilevato che la presenza delle donne permea oggi la maggior parte degli ambiti del mondo del lavoro, della formazione, del sociale, della cultura e della scienza, mentre l’Italia resta ancora una delle nazioni europee dove la presenza femminile in politica è tra le più basse, come documenta la classifica mondiale specificatamente dedicata alla rappresentanza femminile, in cui l’Italia occupa posizioni di assoluta retroguardia dietro Ruanda ed Afghanistan, con percentuali di presenza di poco superiori al 10%;

 

Tutto ciò premesso e considerato, i sottoscritti consiglieri provinciali:

                                                    IMPEGNANO L’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE            

A modificare, nel prossimo consiglio provinciale, l’articolo 5 comma 2 lettera a) dello Statuto Provinciale approvato con deliberazioni consiglio provinciale n. 3 del 4 agosto 2009, n.46 del 17 dicembre 2009 e n. 7 del 14 gennaio 2010, aggiungendo le parole “nella Giunta Provinciale” dopo la frase “assicurando la presenza di entrambi i sessi”, ed eliminando “salva motivata impossibilità”, riformulando così il testo di cui sopra:

“promuove le condizioni per rendere effettivi il diritto al lavoro, allo studio, alla cultura, valorizza la differenza di sesso come espressione degli uomini e delle donne della comunità e rimuove gli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna, assicurando la presenza di entrambi i sessi nella Giunta Provinciale, in tutte le commissioni consultive interne e di concorso della Provincia.”

A provvedere, in attesa della modifica dello Statuto Provinciale, alla sostituzione di un assessore dell’attuale Giunta con una componente femminile.