Il sindaco di Grottammare è il nuovo presidente della Piceno Consind Stampa

consindASCOLI 20/4/2011 - Dopo oltre 2 anni finisce il commissariamento dell'ente il cui futuro resta incerto. "Botta e risposta" tra il presidente della Provincia Celani e Merlonghi e tra il consigliere regionale Natali ed il neo presidente Merli

 

La Piceno Consind (la società pubblica i cui soci maggioritari sono Comune e Provincia di Ascoli , a cui si aggiungono 20 comuni del Piceno , le due comunità montane del Tronto e dei Sibillini) resta in vita, almeno per ora, ed ha anche un nuovo presidente. Dopo oltre 2 anni di commissariamento (deciso dalla Regione), l’assemblea ha eletto martedì sera il nuovo presidente. Si tratta del sindaco di Grottammare Luigi Merli che ha ottenuto 20 voti (sui 39 membri dell’assemblea), in pratica quelli dei sindaci e dei rappresentanti dei Comuni governati dal centrosinistra.

I dubbi e le incertezze sul futuro, però, restano e non è da escludere che la fine dell’ente sia stata solo rimandata. L’assemblea aveva tempo fino al 30 aprile per la ricostituzione degli organi dell’ente, in caso contrario (in base alla legge regionale e allo statuto dell’ente stesso) per la Consind sarebbe stata la fine. Un’ipotesi catastrofica quella di una liquidazione al buio sia per i dipendenti dell’ente sia per i Comuni sui quali sarebbe ricaduto l’enorme debito (decine di milioni di euro) dell’ente.

Una situazione davvero delicata che ha finito per dar luogo a situazioni davvero paradossali, con il sindaco di Grottammare Merli che, dopo aver confessato nei mesi scorsi che in 6 anni non aveva voluto saper nulla della Consind, all’improvviso si propone per la presidenza e con il sindaco di Ascoli Castelli che, dopo aver assicurato non più tardi 2 mesi fa ai dipendenti dell’ente di essere contrario alla chiusura, ha sostenuto (già nel Consiglio comunale di lunedì) che “l’ente ha esaurito la sua funzione e va chiuso”. Così si è arrivati all’assemblea di martedì pomeriggio con il centrodestra che, in linea con la posizione più volte espressa da Confidustria, riteneva inevitabile la chiusura e il centrosinistra (che dispone della maggioranza) che invece proponeva comunque di ricostituire gli organi per valutare la situazione e poi presentarsi in Regione con una posizione unitaria sul futuro dell’ente. Naturalmente entrambi gli schieramenti volevano scongiurare la liquidazione al buio dell’ente che sarebbe potuto scattare dal 1 maggio. Così in apertura di seduta il sindaco Castelli ha proposto di sospendere la nomina del presidente e del Cda, per poi chiedere alla Regione una proroga alla scadenza del 30 aprile (e in caso la proroga fosse stata negata si sarebbe dovuta riconvocare l’assemblea per il 27 aprile).

Una proposta respinta dalla maggioranza che, attraverso gli interventi di D’Angelo ma anche del sindaco di Castel di Lama Rossini, ha sottolineato come bisognava muoversi prima, visto che sono più di 2 anni che la Regione ha commissariato l’ente e c’era, quindi, tutto il tempo per il territorio per far sentire la propria voce. Prima di arrivare alla votazione per la scelta del nuovo presidente non sono mancati momenti di forte tensione.

Ad accendere per primo la miccia ci ha pensato Dante Merlonghi che ha duramente criticato Celani, definendo “fallimentare” la gestione del commissario (prima Rossi poi, appunto, il presidente Celani) e provocando l’inevitabile reazione del presidente della Provincia. Che, dopo aver rivendicato il lavoro svolto, ha sottolineato come a suo dire la Consind è un ente che andava chiuso e ripensato nelle sue funzioni da oltre 10 anni e ha annunciato che, per quanto in suo potere, farà di tutto per provare a far uscire la Provincia di Ascoli dall’ente (ipotesi, per la verità abbastanza complicata da realizzare).

Subito dopo è stata la volta del consigliere regionale Natali ad accendere gli animi. L’ex assessore al Comune di Ascoli ha parlato rivolgendosi ai dipendenti dell’ente (che, però, non hanno gradito il suo intervento, esternando il proprio malcontento con commenti a voce alta) per poi accusare le gestioni passate e sottolineare le colpe della politica nella situazione che si è venuta a creare nel Consind, annunciando a sua volta l’intenzione di chiedere al Comune di Ascoli di uscire dall'ente. Natali non ha  risparmiato battute anche nei confronti del sindaco di Grottammare Merli. Che, ovviamente, a sua volta ha replicato stizzito (anche se poi i due sono usciti dall’aula insieme chiarendo il senso dello scambio di battute).

Alla fine è arrivata la votazione che ha sancito la nomina a presidente dell’ente di Luigi Merli. Che, dopo l'ufficializzazione della nomina, ha chiesto il rinvio della votazione per la nomina dei 4 membri del Cda, auspicando una scelta unitaria (eventualmente anche tecnici) che superi le differenze di schieramento per fare in modo che il territorio (o meglio i suoi rappresentanti) possa valutare concretamente se e quale futuro può avere l’ente (se deve essere chiuso, ripensato con altre funzioni o riconvertito), per poi "presentarsi uniti ad Ancona per imporre alla Regione le scelte fatte dal territorio". Un intento certamente apprezzabile ma che, per quello che si è visto nel corso dell’assemblea di martedì, appare davvero di difficile realizzazione

Francesco Di Silvestre - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.