Guerra in Libia, gravi danni per l'export delle aziende picene Stampa

gheddafiASCOLI 23/3/2011 - A lanciare l'allarme è la Confartigianato che ipotizza gravi ripercussioni per le aziende picene che, nel 2010, hanno esportato quasi 25 mila prodotti in Libia

Ci mancava solo la guerra in Libia per il sempre più disastrato territorio piceno. Già alle prese con una crisi che nel Piceno fa sentire i suoi effetti in maniera molto più stringente, colpite e messe in crisi anche dal maltempo di inizio marzo, le aziende picene ora rischiano di subire un grave contraccolpo anche dal conflitto in Libia. A lanciare l'allarme è la Confartigianato di Ascoli e Fermo che evidenzia, innanzitutto,  come sono stati 24.915 i prodotti, senza distinzione di tipologia, esportati nel 2010 in Libia dalle imprese del piceno. E' chiaro, perciò, che la guerra in corso "provoca evidenti ripercussioni anche sull'economia del territorio".  Nel corso del 2010, le esportazioni hanno registrato una crescita dell'83,6%, dato che conferma la Libia come principale riferimento per le esportazioni dal Piceno verso il Nord Africa, con la Tunisia al secondo posto, l'Egitto al terzo, poi il Marocco e l'Algeria. Decisamente all'opposto, invece, il dato relativo ai prodotti importati, in un anno, proprio dalla Libia, con soli 109 prodotti in un anno, per un incremento registrato del 3,1%.
 "Sono dati che - sostiene la Confartigianato di Ascoli e Fermo - analizzati con attenzione, confermano come sia prevedibile un sensibile impatto negativo, sull'economia Picena, per quel che riguarda l'export verso l'Africa.

Roberto Roberti - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.