Legaambiente: crisi energetica e veto all’energia da fonti rinnovabili, nelle Marche stiamo vivendo un paradosso? Stampa
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ANCONA 6.4.2023 - Legambiente Marche interviene osservando il paradosso che si sta vivendo nelle marche. Di fronte ad una crisi climatica che sta pesantemente impattando su tutti i territori ed una crisi energetica che a livello globale alimenta le tensioni tra gli Stati, ogni progetto di grande impianto per la produzione di energia pulita, dall’eolico all’agrivoltaico, viene osteggiato ad oltranza, rallentando ed impendendo un processo di transizione ecologica imprescindibile per la lotta al cambiamento climatico, come è successo nei mesi scorsi con i recenti progetti di agrivoltaico nella Regione e come sta succedendo in questi giorni a Caldarola (MC) di fronte ad un progetto di Parco Eolico.

Nelle Marche oltre il 70% del nostro fabbisogno energetico viene coperto grazie all’integrazione con le altre regioni, dimostrando una scarsa autosufficienza energetica - dichiara Marco Ciarulli Presidente di Legambiente Marche - e ci posizioniamo come ultima regione in Italia per produzione di energia. Non possiamo comportarci come se fossimo esenti dal dover partecipare alla transizione energetica del paese. Abbiamo bisogno di ridurre i consumi, di lavorare sull’efficientamento energetico ma soprattutto di produrre energia pulita. L’energia prodotta da fonti rinnovabili è l’unica strada per sopperire alla crisi climatica e mettere un freno alla crisi energetica che sta mettendo in difficoltà imprese e famiglie. E per avere energia pulita avremo bisogno di realizzare tanti impianti. Dalle comunità energetiche fino ai grandi impianti che ad oggi purtroppo, non vengono trattati con la serietà che meriterebbero, come se la transizione energetica non riguardasse anche la nostra Regione”.

Nelle Marche, il fabbisogno energetico del 2021 corrisponde a 7596,3 GWh con una capacità di produzione netta di 2313,2 GWh, per un deficit energetico di 5283,1 GWh (circa il 70% del fabbisogno totale). L’unica fonte di energia rinnovabile che nelle Marche riesce a dare un contributo degno di nota è il fotovoltaico, con 1293.1 GWh di energia prodotta, tutte le altre fonti, sono praticamente trascurabili, come ad esempio l’eolico, con appena 36,6 GWh di produzione (nemmeno lo 0,5% del fabbisogno totale).

E’ chiaro che la realizzazione di grandi impianti richiede un’attenzione maniacale per i luoghi interessati - conclude Ciarulli - ed è fondamentale che si dia la giusta importanza allo strumento della partecipazione dei territori, perché anche impianti importanti come l’eolico e il moderno agrivoltaico vanno fatti bene, in luoghi idonei. Quello che ad oggi manca è un sano dibattito sulla necessità di queste infrastrutture, spesso osteggiate con motivazioni e pretesti irragionevoli. La crisi climatica sta modificando permanentemente i nostri luoghi, non la realizzazione di impianti come l’eolico.”

 

Silvio Silvestri www.laprovinciamarche.eu

 

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