Secondo CNA Turismo nelle Marche stagione turistica oltre le previsioni ma solo al mare, per la montagna è stato un bagno di sangue Stampa

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ANCONA 14.9.2021 - Secondo l’Osservatorio Cna Turismo, Sono stati 925 mila i turisti che, tra luglio e agosto, hanno scelto di trascorrere le vacanze nelle Marche. Alla fine della stagione estiva, i “vacanzieri” che avranno visitato i borghi e le spiagge marchigiane, secondo una stima della Cna Commercio e Turismo Marche, avranno superato 1,2 milioni di presenze. Un exploit che, tra luglio e agosto, ha visto nella nostra regione un incremento di 192 mila visitatori (+26 per cento) rispetto al 2019, quando si erano registrate 733 mila presenze. Per quanto riguarda la scelta di dove pernottare, 498 mila turisti hanno soggiornato in albergo (+20,1 per cento) mentre 441 mila hanno optato per le strutture extra-alberghiere (+37,6 per cento).

In una stagione estiva nella quale ancora si sono dovuti fare i conti con la pandemia, - afferma Gabriele di Ferdinando responsabile regionale Cna Commercio e Turismo - ha vinto il turismo esperienziale, in un contesto di percorsi naturalistici e paesaggistici, di itinerari enogastronomici e di prodotti tipici delle Marche. Borghi e città marchigiane hanno saputo coinvolgere il turista oltre le pur stupende spiagge della nostra costa, con eventi culturali dedicati alla musica, alla letteratura, alla scienza, all’alimentazione. Le Marche, con una ampia offerta di attività culturali e creative, si propone come la regione ideale, per accogliere la nuova figura del turista culturale trasversale, un turista mosso dall’interesse verso la dimensione culturale del proprio viaggio”.

Se il turismo estivo è andato bene, non altrettanto si può dire per quello invernale delle località sciistiche.

Per le imprese della montagna - sostiene Emanuela Lelli, nuova presidente coordinatrice di CNA Turismo e Commercio delle Marche - è stato un bagno di sangue ed è urgente che arrivino al più presto i fondi stanziati dal Decreto Sostegni per la montagna a sostegno delle attività completamente azzerate dal Covid e dalla conseguente chiusura totale degli impianti da sci. Una montagna, quella marchigiana, ferita dal terremoto e da due stagioni completamente compromesse dal Covid».

Silvio Silvestri - www.laprovinciamarche.eu

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