Tredici comuni marchigiani coinvolti in un progetto per lo sviluppo delle energie sostenibile

pannelli_solari_fotovoltaiciAnche i 5 comuni capoluoghi di provincia coinvolti nel progetto "City_Sec" ideato e promosso dalla Società di sviluppo della Regione Marche (Svim)

Tredici comuni marchigiani, tra cui i cinque capoluoghi di provincia, saranno chiamati a sviluppare in tempi certi azioni concrete e misurabili per la riduzione di emissioni inquinanti e la produzione di energia da fonti rinnovabili. È quanto prevede il progetto "City_Sec", ideato e promosso da Svim (società di sviluppo della Regione Marche) che è stato presentato oggi ad Ancona nella sede della società. Il progetto è stato approvato dall'Agenzia europea per la competitività e l'innovazione nell'ambito del programma "Energie Intelligenti per l'Europa" e mira all'adesione dei Comuni al Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), documento stilato in sede europea che impegna le amministrazioni a superare entro il 2020 l'obiettivo di ridurre del 20% le emissioni di CO2.

"Il progetto durerà 30 mesi e coinvolgerà partner di sei paesi: oltre all'Italia, Svezia, Croazia, Ungheria, Polonia e Grecia - ha spiegato Gianni Giaccaglia, amministratore unico di Svim - Il budget previsto è di 1.285.823 euro, (247.257 euro il budget gestito da Svim), finanziato per il 75% dalla Ue. Punterà ad accrescere la consapevolezza degli amministratori pubblici sulla necessità di attuare misure concrete per rientrare nei parametri imposti dal Patto, che sarà una sorta di "bandiera blu" in campo energetico. Chi aderirà potrà fregiarsi di essere un'eccellenza in tema di sviluppo sostenibile". Per far questo Svim, come ha sottolineato il direttore Francesco Marchesi, è riuscita a captare finanziamenti europei, come vuole il ruolo principale che la Regione ha affidato alla società.

Partner scientifico è l'Università Politecnica delle Marche: "In questo progetto possiamo mettere in campo una grande esperienza in tema di energia - ha aggiunto il rettore Marco Pacetti -: abbiamo collaborato con la Regione per il Pear (Il Piano energetico ambientale regionale, ndr), uno strumento lungimirante che è stato premiato da Bruxelles. Tra i punti più interessanti di City_Sec, c'è la costituzione di una comunità per la sostenibilità tra i Comuni coinvolti, un gruppo di policy maker che si metterà a lavoro su questo terreno". Come ha aggiunto Fabio Polonara, direttore del Dipartimento energetica della Politecnica, i Comuni che aderiranno al Patto potranno in futuro avere maggiori chance di accedere ai finanziamenti della Banca europea degli investimenti per interventi energetici fuori dal patto di stabilità, che al momento limita queste azioni.

I Comuni che verranno coinvolti nel progetto sono: Ancona (che ha già aderito al Patto), Fabriano, Jesi, Senigallia, Osimo, Pesaro, Urbino, Fano, Macerata, Civitanova Marche, Fermo, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. Intervenuto in rappresentanza dell'Anci Marche, Franco Brasili, vicesindaco di Ancona, ha puntato l'attenzione sull'importanza del partenariato, che potrà sostenere le amministrazioni locali nel programmare misure che rendano "la vita urbana più sostenibile".

Sono intervenuti inoltre, in rappresentanza dei partner esteri, Valter Poropat, direttore dell'Agenzia Energetica Regionale dell'Istria, che ha parlato del coinvolgimento di cinque città della regione istriana al progetto, e Valter Flego, sindaco di Buzet (Municipalità istriana), città che intende progredire su questo terreno in rete con le realtà europee.

Il progetto "City_Sec" coinvolgerà gli attori locali in visite di studio, scambio di buone prassi ed eventi pubblici. Una volta aderito al Patto dei Sindaci, in ogni Comune verrà attuata un'analisi della situazione di partenza e verranno elaborati Piani di azione per l'efficienza energetica e lo sviluppo delle rinnovabili, con misure che potranno riguardare l'alimentazione degli edifici, l'illuminazione, il trasporto pubblico, ma anche iniziative che inducano i cittadini ad un uso intelligente dell'energia. I Comuni saranno tenuti a rendere conto agli organismi europei dei progressi ottenuti, fino al raggiungimento degli obbiettivi fissati.

 

23 febbraio 2010

SILVERIO POMILI (redazione@ Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. )

 
 
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