L'incomprensibile penalizzazione ha bloccato la corsa verso la promozione della Samb che si è vista togliere tre punti assegnati alla Maceratese finita, così, al primo posto seppur sconfitta sul campo dalle rossoblu
SAN BENEDETTO DEL TRONTO 2.5.2025 - La Figc Marche si trova al centro di polemiche dopo aver inflitto una sconfitta a tavolino alla Sambenedettese femminile nettamente vittoriosa contro la Maceratese che, grazie ai tre punti assegnati ingiustificatamente dal giudice sportivo, si ritrova in testa alla classifica.
La partita aveva visto la Sambenedettese imporsi in modo convincente grazie ad una grande prestazione collettiva. Ma il Comitato Regionale Marche ha ribaltato il risultato del campo assegnando la vittoria a tavolino alla Maceratese e togliendo alla Samb i tre punti conquistati meritatamente sul campo.
La motivazione? Un'inesistente incompletezza del tesseramento di una calciatrice rossoblu. Peccato, però, che i documenti per il tesseramento fossero stati tutti regolarmente consegnati venti giorni prima della gara. E quindi era tutto regolare come specificato nel regolamento interno della Figc dove si evidenzia che "la data di deposito delle richieste di tesseramento o di spedizione del plico postale contenente le medesime richieste stabilisce, ad ogni effetto, la decorrenza del tesseramento".
Un episodio sconcertante che ha sollevato dubbi ed ha messo in luce contraddizioni ed inefficienze del calcio femminile marchigiano innescando accese critiche da parte degli addetti ai lavori al sistema calcio femminile marchigiano sottolineando come episodi del genere minano la credibilità del campionato e demotivino le società di calcio femminile delle Marche.
“Non è accettabile che la nostra squadra lanciatissima verso la promozione - ha dichiarato il presidente della società rossoblu Silvestro Pompei - venga penalizzata ingiustamente per un inesistente difetto nel tesseramento di una calciatrice che nelle gare antecedenti quella con la Maceratese ha giocato senza alcun problema e che nel giro di qualche giorno dalla penalizzazione il tesseramento ritenuto difettoso sia diventato regolare e la nostra calciatrice sia risultata di nuovo, come d'incanto, regolarmente tesserata senza che la nostra società abbia fornito alcun documento integrativo. Una situazione paradossale che lascia perplessi noi e tutti gli altri dirigenti delle società marchigiane che con tanti sacrifici, non solo economici, cercano di portare avanti il calcio femminile senza il benchè minimo aiuto da parte della Figc Marche”.
E poi c'è il mistero del reclamo “invisibile” che avrebbe potuto rimediare a questo allarmante danno burocratico, ma che è rimasto nel cassetto
In ogni caso questa vicenda, tanto sconcertante quanto allarmante, oltre a falsare il campionato deve rappresentare un monito per il mondo del calcio dilettantistico marchigiano in generale e femminile in particolare: la burocrazia non può e non deve mai prevalere sul confronto sportivo e sul fair play. (S.P.)
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