
SAN BENEDETTO DEL TRONTO 1.2.2025 - La questione del percorso che dalla statale 16 conduce verso lo stadio Riviera delle Palme continua a rappresentare un problema spinoso per la comunità ed in particolare per l'amministrazione comunale, i tifosi della Samb e gli studenti dell’Ipsia.
Nonostante le trattative tra l’amministrazione comunale e l’impresa Sideralba, la situazione appare ancora lontana da una soluzione definitiva, lasciando spazio a proposte che sembrano più dei palliativi che soluzioni concrete.
Da quando il percorso è stato chiuso, il sindaco Spazzafumo e il CEO di Sideralba, Luigi Rapullino, hanno sostenuto a proprie spese i costi della security per garantire un accesso sicuro a tifosi e studenti. Ma si tratta di soluzioni temporanee che, di certo, non risolvono il problema alla radice. La chiusura del sentiero, infatti, ha creato disagi significativi, soprattutto nei giorni delle gare casalinghe della Samb, quando il flusso di persone che percorrono il sentiero aumentano considerevolmente.
Uno dei problemi è costituito dalla sosta non autorizzata lungo la statale che si pensa di risolvere con l'impiego dei vigili urbani per presidiare la zona e prevenire incidenti. Ma la sosta non autorizzata è solo una delle problematiche connesse al sentiero.
La principale, infatti, è il transito libero ed in sicurezza sul percorso. La proprietà dell’area ha espresso la disponibilità a riaprire il percorso, ma solo a patto di non doversi assumere la responsabilità civile in caso di sinistri. Per questo l'amministrazione comunale sta vagliando l'ipotesi di stipulare una polizza assicurativa contro gli infortuni per coprire eventuali responsabilità in caso di incidenti che dovessero verificarsi percorrendo il sentiero.
Anche in questo caso, però, si tratta di una soluzione che non affronta il cuore del problema in quanto l’assicurazione rappresenterebbe un costo aggiuntivo per il Comune, senza garantire una risposta duratura alla questione.
Inizialmente, era stata presa in considerazione l’ipotesi di una variante al percorso, ma questa opzione sembra sia stata accantonata per motivi urbanistici.
Durante l’ultimo Consiglio comunale è emerso, inoltre, che il sentiero insiste su un’area dell’impresa Nidis, dotata di servitù di passaggio. Tuttavia, l’imprenditore Leonardo D’Isidori ha verificato che la servitù riguarda un terreno di sua proprietà che però non coinciderebbe con il sentiero in questione.
Dal canto suo il consigliere Pasquali ha sminuito il problema per gli studenti dell’Ipsia sostenendo che sono pochi quelli che utilizzano il sentiero e che basterebbe seguire un’altra strada a poche decine di metri. Resta il fatto che il percorso interdetto rappresenta la via più diretta e sicura per raggiungere la scuola evitando di percorrere strade alternative, potenzialmente meno sicure e più trafficate.
Le proposte avanzate finora cioè il controllo del parcheggio selvaggio e l’assicurazione contro gli infortuni, sembrano più un tentativo di gestire l’emergenza che una risposta definitiva al problema con il rischio che il percorso resti chiuso a lungo, creando ulteriori disagi all'intera comunità.
La mancanza di una soluzione strutturale e la confusione legale sulle servitù di passaggio lasciano intendere, infatti, che il problema è lungi dall'essere risolto. Ed al momento la riapertura in sicurezza permanente del sentiero resta un’incognita.
Alessandro Lorenzi www.laprovinciamarche.eu
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