Lunga anche la carriera da calciatore iniziata con le giovanili della Roma, squadra con la quale esordi tra i professionisti nel 1959. Poi nel 1960 l'arrivo ad Ascoli e con i bianconeri resta per dieci stagioni disputando 219 partite e segnando undici reti. Poi l'inizio della carriera da allenatore sempre con la squadra del capoluogo piceno nel 1969 grazie al presidentissimo Costantino Rozzi: sette anni tra giovanili e prima squadra fino al 1975. Ad Ascoli Mazzone si sposò e si stabilì e dal punto di vista sportivo realizzò un sogno per gli ascolani, la prima storica promozione in Serie A.

E proprio la città di Ascoli nel 2019 gli ha intitolato la tribuna est del principale stadio cittadino, il Del Duca. Ad Ascoli Mazzone ha iniziato la sua incredibile carriera da allenatore durata quarant'anni durante i quali ha allenato oltre all'Ascoli, la Fiorentina, il Catanzaro, il Bologna, il Lecce, il Pescara, il Cagliari, la "sua" Roma, il Napoli, il Perugia, il Brescia e il Livorno stabilendo il record italiano di panchine ufficiali: ben 1.278. 

A lui si devono l'esordio di Francesco Totti in serie A e la sua esplosione calcistica e la rinascita di Roberto Baggio che grazie a Mazzone giocò ai massimi livelli negli ultimi anni della sua carriera.

Il "divin codino" Baggio fece inserire nel suo contratto con il Brescia una clausola che prevedeva l'interruzione dell'accordo se Mazzone fosse stato esonerato. Ed alla base della meravigliosa reprimenda di Carletto ai tifosi dell'Atalanta sotto la curva c'è proprio un gol di Baggio quello che sancì il 3 a 3 tra il suo Brescia e la squadra bergamasca. Mazzone spiegò al termine della gara che il suo sfogo era dovuto alle continue offese a sua madre che gli gridarono i tifosi bergamaschi.

Pep Guardiola, da diversi anni il migliore allenatore del mondo, allenato da Mazzone a Brescia, gli dedicò la vittoria della Champions League del 2009.  

Soprannominato "sor magara'" per il suo modo di storpiare l'esclamazione in romanesco è considerato da molti suoi calciatori e collaboratori un secondo padre per il suo modo di averli trattati. 

E proprio "Come un padre" è il film a lui dedicato uscito nell'ottobre scorso e mostrato in suo presenza al Teatro Ventidio Basso di Ascoli dove Mazzone ha ricevuto un'ovazione da un folto pubblico. Quel pubblico che, nonostante il mister romano, non abbia vinto tanti titoli sportivi come alcuni suoi illustri colleghi, ha però, vinto quello più importante: la stima e l'affetto di tifosi e sportivi di ogni bandiera.

Il funerale del mitico Carletto sarà celebrato nella sua Ascoli lunedi alle 16,30 nella chiesa di San Francesco. Ed è scontato che saranno numerosissimi gli ascolani che vorranno salutare per l'ultima volta il loro straordinario allenatore.

(Silvestro Pompei - www.laprovinciamarche.eu)

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