ASCOLI PICENO 7.2.2023 - Su disposizione della Autorità Giudiziaria, i Finanzieri del Comando di Ascoli, in collaborazione con la Sezione di Polizia Giudiziaria, ieri hanno eseguito 2 misure cautelari in carcere, una degli arresti domiciliari e una misura interdittiva del divieto di esercizio della professione nonché perquisizioni e sequestri di materiale cartaceo e informatico. Le indagini hanno riguardato la verifica su fenomeni di frode nell’ambito delle agevolazioni fiscali (cosiddetti Bonus ristrutturazioni “facciate” e bonus 110%) introdotte nel campo dell’edilizia dal Decreto “Rilancio”.
I finanzieri ipotizzano una truffa aggravata per circa 900.000 euro, autoriciclaggio, falsità ideologica, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e indebite compensazioni. L’attività investigativa, anche di natura tecnica, ha raccolto consistenti elementi di prova riguardo un meccanismo illecito, attuato mediante false operazioni di ristrutturazione edilizie e/o rifacimento delle facciate condominiali, la predisposizione di documentazione tecnico-amministrativa e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, allo scopo di maturare indebitamente crediti di imposta per importi milionari, da monetizzare attraverso successive operazioni di cessione comunicate all’Agenzia delle Entrate.
Dal monitoraggio degli edifici che sarebbero stati oggetto di lavori di ristrutturazione e già conclusi sulla carta, è emersa, invece, la materiale inesistenza dell’esecuzione degli stessi. Sono in corso ulteriori accertamenti anche sulla base del materiale sequestrato nel corso delle perquisizioni per risalite alla completa ricostruzione dei fatti reato e dell’esatto ammontare dei crediti indebitamente maturati, allo stato, quantificabili in circa 900.000 euro. Sulla base del quadro indiziario raccolto, fondato anche sulle intercettazioni, il Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica ha disposto per pericolo di inquinamento delle prove e per pericolo di reiterazione dei reati, la custodia cautelare in carcere per un amministratore di condominio e un imprenditore edile; ha disposto la misura degli arresti domiciliari nei confronti del professionista che ha curato la progettazione e la direzione dei lavori, e la misura interdittiva nei confronti dell’altro professionista che ha predisposto le pratiche burocratiche, attestato falsamente l’avvenuta esecuzione dei lavori e rilasciato i certificati di collaudo e i visti di conformità. Nei prossimi giorni ciascuna delle persone sottoposte ad indagini sarà interrogata dal Giudice per le Indagini Preliminari sulle ipotesi di reato contestate e sugli elementi di prova raccolti, e potrà fornire la propria versione dei fatti.
Enrico Medici www.laprovinciamarche.eu
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