Operazione “affitti in chiaro” della Guardia di finanza: controlli sulle strutture affittate dai privati ai turisti.
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ANCONA 9.7.2022 - In occasione della stagione turistica entrata ormai nel vivo e che sta registrando numerosi arrivi, il Comando Provinciale delle Fiamme Gialle doriche ha avviato un vasto piano di controlli, uno dei più estesi al momento in ambito nazionale, nelle maggiori località della provincia di Ancona, denominato operazione “affitti in chiaro”, a tutela del rispetto delle regole di libera concorrenza e fiscali nel settore ricettivo, il quale riveste una notevole rilevanza nel tessuto economico marchigiano. In particolare, grazie all’effettuazione di una apposita analisi di rischio a contrasto delle locazioni irregolari di appartamenti ammobiliati e dei “bed and breakfast” gestiti in forma non imprenditoriale, i finanzieri hanno pianificato l’esecuzione di oltre 200 controlli a cura di tutti i reparti territoriali dipendenti, che continueranno a essere svolti per l’intero periodo estivo, sia nelle affollate località costiere che nell’entroterra. Tali controlli consistono nell’acquisizione di dati e notizie utili, sia attraverso appositi questionari che in forma diretta, da parte dei turisti italiani e stranieri, per i quali non è prevista alcuna sanzione, che utilizzano le strutture alloggiative di privati, ivi comprese ville e casali, le quali sono di norma pubblicizzate sulle principali piattaforme web, talvolta a prezzi pari a quelli delle strutture imprenditoriali. La disciplina regionale di riferimento prevede per i proprietari degli appartamenti e delle ville in primo luogo la presentazione di una apposita comunicazione d’inizio attività al Comune di riferimento, nella quale va indicato il periodo dell’anno nel quale si intende affittare per fini turistici il proprio immobile e le relative caratteristiche, come il numero di stanze e dei posti letto. In secondo luogo, i titolari degli immobili devono iscriversi al “Registro regionale delle strutture extralberghiere”, mediante la piattaforma informatica denominata “Istrice ross1000”, che assegna ad ogni operatore un univoco “Codice di Identificazione Regionale” (C.I.R.) che va inserito obbligatoriamente in tutte le comunicazioni o offerte al pubblico anche mediante le predette piattaforme web. Gli stessi proprietari hanno l’onere di comunicare, ai fini statistici e in via telematica, gli arrivi degli ospiti e le giornate di presenza, entro i primi cinque giorni del mese successivo a quello di permanenza.

Per quanto attiene al 2021, con riferimento alla sola provincia di Ancona, risultano avere effettuato la prevista registrazione all’applicativo regionale ben 1.711 strutture, fra appartamenti privati e bed and breakfast non imprenditoriali. Per la mancata presentazione della comunicazione al proprio Comune, per la omessa trasmissione delle presenze attraverso la piattaforma regionale e per la mancata indicazione del codice identificativo nelle comunicazioni e offerte al pubblico sono previste tre distinte sanzioni amministrative, che contemplano ciascuna il pagamento di una somma da 250 a 500 euro. Inoltre, chi affitta il proprio immobile, ai sensi delle leggi di pubblica sicurezza, deve procedere a effettuare la comunicazione alla competente Questura, tramite un apposito applicativo denominato “alloggiatiweb”, delle generalità delle persone ospitate, entro le 24 ore dall’arrivo. La comunicazione in argomento non è prevista nel caso in cui il contratto di locazione venga registrato presso l’Agenzia delle Entrate, adempimento obbligatorio nel caso di locazioni con durata superiore ai 30 giorni. In tal senso è possibile dare alloggio esclusivamente a persone munite della carta d'identità o di altro documento idoneo ad attestarne l'identità secondo le norme vigenti. Per gli stranieri extracomunitari è sufficiente l'esibizione del passaporto o di altro documento che sia considerato ad esso equivalente in forza di accordi internazionali, purché munito della fotografia del titolare. L’inottemperanza all’obbligo di comunicazione delle generalità degli alloggiati è sanzionata con l'arresto fino a tre mesi o l'ammenda fino ad € 206. Allo stato, le attività già effettuate dai finanzieri delle Compagnie e delle Tenenze della Guardia di Finanza della provincia di Ancona hanno permesso di rilevare diverse irregolarità a carico di alcuni proprietari degli immobili controllati, come la mancata trasmissione delle generalità degli alloggiati alla Questura o la mancata effettuazione della prevista comunicazione di inizio attività al Comune di riferimento. In due casi, inoltre, è stato rilevato che i proprietari di alcuni appartamenti vista mare a Senigallia, che erano stati affittati a diverse migliaia di euro al mese, avevano inserito in dichiarazione solo la metà dei redditi di locazione conseguiti nelle scorse stagioni, mentre in un’altra circostanza il titolare di un bed and breakfast non imprenditoriale aveva inserito in dichiarazione circa novemila euro di costi non spettanti.

Ovviamente, al pari delle strutture ricettive gestite in forma imprenditoriale, pure i redditi da locazione dei privati vanno inseriti nella relativa dichiarazione annuale. L’attuale normativa prevede la possibilità di accedere alle agevolazioni previste dalla “cedolare secca”, anche nel caso di locazioni brevi, ovvero per quelle che non superano i 30 giorni di durata, oltre i quali, come sopra detto, è prevista la registrazione del contratto all’Agenzia delle Entrate. Le attività di contrasto al fenomeno degli “affitti in nero” avviate dalle Fiamme Gialle doriche, oltre a tutelare gli interessi dell’Erario, sono svolte anche a garanzia dei cittadini onesti e dell’economia legale. Coloro che pongono in affitto irregolarmente i propri immobili danneggiano sia i tanti che svolgono questa attività in regola e rispettano tutte le norme comprese quelle tributarie sia i turisti-clienti, i quali possono talvolta incappare in brutte soprese laddove si rivolgano a soggetti che operano in modo non chiaro.

 

Silvio Silvestri www.laprovinciamarche.eu

 

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