Donati alla città l’Oscar, il David di Donatello e il Ciak d’oro di Bruno Cesari
Oscar___Vimini___Ricci___Santini

PESARO 24.5.2021 - «Un atto d’amore e di generosità enorme che riempie di gioia» così il sindaco Matteo Ricci e il vicesindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini hanno accolto la donazione dell’Oscar 1988 di Bruno Cesari a Pesaro, città natale dello scenografo, da parte della vedova Laura Curreli.

«Grato per questo grande dono fatto alla città - così il sindaco Matteo Ricci -. Non riesco a togliere lo sguardo da questo Oscar, un’emozione incredibile. Il fatto che questo riconoscimento mondiale trova dimora nella nostra città ci riempie d’orgoglio. Quest’anno sarà ancora più bello venire alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema e al Teatro Sperimentale, dove si potrà ammirare questa preziosissima "statuetta"». A Bruno Cesari avevamo già intitolato una piazza, «ma questo conferma il rapporto fortissimo dello scenografo con la città. Custodiremo il suo patrimonio, cercando di valorizzarlo al meglio».

«È inutile tenere i premi dentro una casa, meglio che stiano a Pesaro dove c'è un Festival del cinema, dove sono al sicuro in un posto in cui i pesaresi possono vederli e goderseli, ricordando Bruno» ha precisato Curreli nel ricordare il ruolo avuto da due grandi scenografi - Luigi Scaccianoce e il fanese Paolo Biagietti - nella vita di Cesari.

Pesarese di nascita, romano d’adozione, è stato sceneggiatore e collaboratore dei più grandi registi italiani contemporanei «che il Festival omaggia ogni anno. Come avvenne nel 2011, durante la titolazione della piazza pesarese a Cesari a cui partecipò anche Bertolucci» ha ricordato Pedro Armocida, direttore della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema. Molti i riconoscimenti internazionali e i premi alla sua lunga attività che Cesari aveva donato negli ultimi anni di vita alla moglie Laura Curreli e che oggi, con «un gesto di generosità rivolto a Pesaro da parte di Laura giungono a Pesaro, città che ha avuto l’onore di titolare l’omonima piazza, nel 2011» ha detto il vicesindaco Daniele Vimini. La statuetta del 1988, il David di Donatello dello stesso anno, il Ciack d’Oro 1988 e 2001 e altri riconoscimenti, saranno esposti nel Teatro Sperimentale «luogo simbolo del cinema e della Mostra a esso dedicata. Sarà condiviso dalla città e dai visitatori che ci raggiungeranno in occasione del Festival. L’impegno è quello di valorizzare questa donazione, a partire dalle prossime settimane, con una cerimonia pubblica durante la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema».

Una decisione che trova il plauso e la soddisfazione della stessa Fondazione Nuovo Cinema, che ha ottenuto il riconoscimento dalla Sovrintendenza Archivistica “di interesse culturale particolarmente rilevante” ponendola quindi come punto di riferimento critico autorevole per chi voglia conoscere in profondità il mondo intorno alla settima arte.

«Quando Anna Cremonini ci ha inviato la proposta di Laura Curreli non credevo ai miei occhi - ha concluso Gilberto Santini, direttore Amat -. Un dono immenso, che entrerà a far parte dell’arredo stabile dei teatri di Pesaro. Un’eredità viva che arricchisce la nostra città, grazie di cuore».

Bruno Cesari è nato a Pesaro il 24 ottobre del 1933, fin da giovanissimo ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo. Si trasferisce a Roma per iscriversi alla facoltà di Archeologia dell'Università "La Sapienza". Sono gli anni in cui stringe amicizia con Carlo Zavattini, figlio dello scrittore e sceneggiatore Cesare, persona che ha contribuito ad alimentare la sua passione per il grande schermo. È in questo periodo che si avvicina al cinema come arredatore e scenografo. Il suo gusto e la sua creatività hanno lasciato una traccia indelebile in tanti capolavori. "Pane e cioccolata" di Franco Brusati, “Piccolo Buddha” di Bertolucci, in “C’era una volta in America” di Sergio Leone, nella “Leggenda del pianista sull’oceano” e “Malena”, pellicole firmate da Giuseppe Tornatore. Nel 1988 Cesari vince l’Oscar e un David di Donatello per la scenografia del film di Bertolucci “L’ultimo imperatore”, è stato più volte anche arredatore al fianco di Federico Fellini. Nel 1999 con “Il talento di Mr Ripley” di Anthony Minghella, ottiene una seconda nomination agli Oscar. Muore a Pesaro il 30 gennaio 2004.

(Silverio Pomili - www.laprovinciamarche.it)


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