Da lunedì 19 ottobre inizia la vaccinanzione degli operatori sanitari contro la nuova influenza

vaccinazione_hpvArrivate le prime 1.400 dosi di vaccino, il ministero ha assicurato che la prossima settimana arriveranno altre 4.260 dosi. I primi ad essere vaccinati gli operatori dell'ospedale Torrette, poi dal 26 ottobre tutti gli altri operatori sanitari. Tempi incerti per l'avvio della vaccinazione delle persone con patologie a rischio

Sono giunte ieri, presso la Farmacia degli "Ospedali Riuniti" di Ancona, sede di stoccaggio individuata dalla Regione, le prime 1.400 dosi di "antinfluenzale H1N1" inviate dal ministero della Salute. Sempre nella serata di ieri, il Ministero ha comunicato che, all'inizio della prossima settimana, giungeranno altre 4.260 dosi. Dal 19 ottobre inizierà, pertanto, la vaccinazione degli operatori sanitari dell'ospedale di Torrette e dal 26 ottobre comincerà la campagna vaccinale per tutti gli altri operatori del Servizio sanitario regionale: i primi in ordine di priorità indicati dalla ordinanza ministeriale dell'11 settembre. In queste prime due settimane di avvio della campagna, si chiarirà ulteriormente il programma degli invii da parte del Ministero. Di conseguenza verrà messo a punto anche il programma regionale per i lavoratori delle aziende che operano nei servizi socio sanitari e in quelli definiti "essenziali". È probabile che, dalla seconda metà di novembre, sia disponibile il vaccino per la offerta ai cittadini con meno di 65 anni sofferenti di patologie a rischio. In totale saranno circa 210.000 i cittadini e lavoratori della nostra regione ai quali verrà offerta la vaccinazione entro la fine di questo anno. Le informazioni sono state raccolte dal Comitato pandemico regionale che si è riunito per definire la campagna di vaccinazione sulla base delle ultime indicazioni ministeriali. All'incontro erano presenti il dirigente del servizio Salute, Carmine Ruta, e il direttore del dipartimento della Protezione Civile, Roberto Oreficini. Il Comitato ha analizzato lo stato di avanzamento dell'organizzazione dei Centri di vaccinazione di massa che saranno allestiti, nelle città di maggiori dimensioni, in collaborazione con la protezione civile regionale. Oreficini ha anticipato che verranno coinvolte tutte le Prefetture per avere la disponibilità di personale dei corpi di Polizia, qualora necessario. Altro tema affrontato è stato quello della vaccinazione dei donatori abituali di sangue. Saranno personalmente contattati dall'Avis che fornirà loro le dovute informazioni. Il Comitato ha poi discusso le modalità di reclutamento del personale medico e infermieristico in congedo (opportunità prevista dalla recente delibera regionale di contenimento della pandemia, in caso di necessità) e l'attivazione della rete di sorveglianza epidemiologica, che dovrà monitorare l'andamento della pandemia, insieme ai riflessi sui cittadini e sui servizi offerti dal Servizio sanitario regionale, come previsto dal Piano operativo. Il coordinatore del Comitato, Giuliano Tagliavento, ha anticipato i contenuti del decreto di assegnazione dei fondi alle Aziende sanitarie e alle Zone territoriali, per coprire i costi delle iniziative di contrasto della nuova influenza. È stata approvata la ripartizione di 4 milioni e 900 mila euro dei cinque previsti dalla Regione. Centomila saranno, infatti, utilizzati dal Comitato per le campagne di comunicazione e di informazione alla popolazione che partirà a breve e, man mano che la pandemia evolverà, consentirà di mantenere una corretta informazione dei cittadini. Relativamente alle modalità operative, il Comitato ricorda che la vaccinazione pandemica verrà offerta solamente tramite le strutture pubbliche del Servizio sanitario regionale, così come indicato nel Piano approvato dalla Giunta lo scorso 29 settembre. Non verrà offerta dai medici di famiglia e pediatri di libera scelta per garantire loro "la possibilità di meglio assolvere al fondamentale ruolo di informazione e assistenza a domicilio dei propri assistiti malati". Pur nella autonomia organizzativa, evidenzia il Comitato pandemico, "questa scelta è stata condivisa dalla maggioranza delle Regioni italiane. Inoltre, in accordo con i medici di famiglia, proprio per migliorare l'assistenza ai cittadini influenzati, nelle Marche è stato previsto, per i periodi di maggior intensità di nuovi casi: un aumento di servizi a sostegno della assistenza domiciliare svolta dai medici e pediatri di famiglia (mediante un triage telefonico regionale gestito da medici); un aumento dei turni di guardia medica diurna; un ambulatorio pediatrico territoriale in Area vasta (nelle giornate di sabato e domenica) con la presenza di pediatri di famiglia"

 

14 ottobre 2009

ELENA POMPEI Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

 
 
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