Comuni Rifiuti Free 2020. Male le Marche solo 8 i comuni entrati in classifica nazionale, l’anno scorso erano 14

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ANCONA 22.10.2020 - Sono 8 i Comuni Rifiuti Free marchigiani che entrano nella classifica nazionale di Legambiente, cioè quelli in cui ogni cittadino produce al massimo 75 chili di secco residuo all’anno.

Vincitori assoluti sono il Comune di Torre San Patrizio (FM), con l’80,9% di raccolta differenziata e 56,3 kg/a/ab che si aggiudica la medaglia d’oro dei comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. Segue Ponzano di Fermo (FM) con il 77,9% di raccolta differenziata e 65,4 kg/a/ab; Belforte all’Isauro (PU) con l’83,7% di raccolta differenziata e 71,1 kg/a/ab e Piandimeleto (PU) con l’85% di raccolta differenziata e 74,2 kg/a/ab.

Nella categoria dei comuni tra i 5.000 e 15.000 abitanti svetta il Comune di Terre Roveresche (PU) con l’81,8% di raccolta differenziata e 70,2kg/a/ab. Segue Camerano (AN) con l’82% di raccolta differenziata e 74,3 kg/a/ab e chiude la classifica il Comune di Fermignano (PU) con l’83,1% di raccolta differenziata e 75 kg/a/ab.

Unico al comando nella classifica dei comuni al di sopra dei 15.000 abitanti è il Comune di Castelfidardo (AN) con l’80,9% di raccolta differenziata e 75 kg/a/ab.

Nelle Marche, quindi, con 8 amministrazioni libere dai rifiuti, sono pronti alla sfida dell’economia circolare il 4% dei Comuni con il 3 % di popolazione coinvolta.

Questi i numeri marchigiani di Comuni Ricicloni 2020, l’indagine presentata oggi pomeriggio a Roma, durante la seconda giornata del talk show online EcoForum sull’Economia circolare dei rifiuti, organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club.

Secondo gli ultimi dati ISPRA disponibili (2018), nel complesso in Italia la produzione dei rifiuti rimane ancora alta, con 499,7 kg/ab/anno, e se la raccolta differenziata intercetta, mediamente a livello nazionale, oltre la metà dei rifiuti prodotti con il 58,1%, si registra ancora un forte divario tra Nord (67,7%), Sud (46,1%) e Centro Italia (54,1%). Nelle Marche molto buono il risultato della raccolta differenziata che si attesta a 70,47% di media regionale mentre è al di sopra della media nazionale la produzione pro capite di rifiuti che arriva a 520 kg/ab/anno, dati della Regione Marche relativi all’anno 2019.

Con il recepimento del pacchetto delle direttive europee sull’economia circolare - dichiarato Marco Ciarulli, direttore di Legambiente Marche - si è definito il contesto in cui i Paesi Membri devono muoversi da qui ai prossimi anni. Tra gli obiettivi principali: il limite massimo del 10% di rifiuti conferiti in discarica, percentuali molto ambiziose di riciclo dei rifiuti prodotti e un tetto per abitante di 100 chili di residuo secco (indifferenziato) prodotti annualmente. Come fotografa il nostro rapporto Comuni Ricicloni 2020, ad oggi la produzione dei rifiuti non recuperabili e conferiti in discarica al di sotto dei 75 chili per abitante all’anno è raggiunta solo da 8 Comuni nella nostra regione, quasi dimezzati rispetto allo scorso anno quando erano 14. Un dato preoccupante che ci obbliga a cambiare marcia e mettere in campo proposte concrete per abbattere la produzione dei rifiuti. Proprio per questo è determinante applicare il sistema di tariffazione puntuale su tutto il territorio regionale, in nome del principio chi inquina paga, supportando le amministrazioni che ce l’hanno fatta”.

Comuni Ricicloni è un concorso volontario (cui concorrono le realtà che inviano i dati di produzione dei rifiuti nei tempi e nei modi stabiliti dagli organizzatori) e un dossier a cura di Legambiente, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in collaborazione con CONAI, Comieco, Corepla, CIAL, CoReVe, RICREA, Rilegno, Consorzio Italiano Compostatori e Assobioplastiche. Partner: FaterSmart e Eurosintex.

Il raggiungimento, nei tempi previsti, degli obiettivi che l’Europa, e anche l'Italia, si è prefissata avverrà se si faranno i giusti passi per completare al più presto la rivoluzione circolare nei territori e se si inserirà l’economia circolare tra i pilastri del Recovery Plan - commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche -. Per questo tra gli interventi da mettere tra le priorità della nuova amministrazione regionale per far accelerare l’economia circolare, occorre accelerare sulla realizzazione dell’impiantistica di riciclo ancora carente nelle Marche, a partire dagli impianti di digestione anaerobica, insieme all’applicazione della tariffa puntuale e prevenzione della produzione dei rifiuti. Mettere in campo queste iniziative - conclude Pulcini -, oltre a permetterci di stare al passo con quanto richiesto dall’Europa, ci permetterà di recuperare il ritardo accumulato nella gestione dei rifiuti in questi anni e far crescere il nostro territorio, attivare nuove e sane leve economiche e rendere così concreta la grande possibilità dell’economia circolare”.

(Silvio Silvestri – www.laprovinciamarche.it)

 

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