Un anno in regione: promossi e bocciati

2015_in_regioneTermina il 2015, è tempo  di pagelle per politici e personaggi pubblici delle Marche. Promossi la     parlamentare Terzoni, il presidente delle Marche Ceriscioli, i sindaci Ricci, Carancini, Loira, bocciati il parlamentare Ceroni, l'ex presidente della Regione Spacca e i sindaci Mancinelli, Castelli Gaspari, Corvatta e Franchellucci

 

 

 

Finisce l'anno  e "La Provinciamarche.it" ripercorre il 2014 valutando i personaggi marchigiani della politica, dello sport (vedi articolo "Un anno di sport nelle Marche: top e flop"), della cultura, dell'economia che hanno caratterizzato, in positivo o in negativo, gli ultimi dodici mesi nelle Marche.

 Per quanto riguarda i "flop", tra i politici marchigiani è sicuramente un anno ancora da dimenticare per il deputato e coordinatore regionale di Forza Italia Remigio Ceroni che, dopo la debacle del suo partito alle elezioni europee scorse, è stato tra i registi dell'infausta (per il centrodestra) operazione che ha portato Forza Italia a sostenere alle elezioni regionali l'ex presidente Spacca  contro il quale il suo partito aveva fatto 10 anni di dura opposizione (e che lo stesso Cerioni aveva più volte duramente criticato). Davvero difficile capire per quale ragione, nonostante anni e anni di insuccessi, Ceroni resti ancora al comando di quello che una volta era nelle Marche il principale schieramento dell'opposizione.

 Proprio l'ex presidente della Regione Gian Mario Spacca  è tra i principali protagonisti in negativo delle vicende politiche regionali di questo 2015. Chiusa il suo secondo mandato alla guida della Regione ed estromesso dal centrosinistra per la regola dei due mandati, l'ex presidente non ha accettato l'idea di perdere la poltrona e, pur di presentarsi alle elezioni regionali, si è fatto appoggiare dal principale partito dell'opposizione. Inevitabile il flop elettorale, con l'ex presidente addirittura quarto dietro non solo al presidente Ceriscioli ma anche al candidato del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d'Italia. Come se non bastasse a rendere orribile il 2015 di Spacca la vicenda sulle spese "pazze" in Consiglio regionale, con la richiesta di rinvio a giudizio di 66 politici marchigiani tra cui anche l'ex presidente della Regione.  Restando in Regione tra i politici "bocciati" del 2015 c'è sicuramente l' ex assessore regionale alla Sanità Almerino Mezzolani. E non tanto per i risultati complessivi ottenuti in questi mesi dalla sanità marchigiana, quanto per  la disparità di trattamento tra le strutture sanitarie del nord della regione (in particolare di Ancona e Pesaro) e quelle del sud (Ascoli e Fermo). Una spaccatura accentuata anche dagli ingiustificabili ritardi nella realizzazione del nuovo ospedale di Fermo e dal depotenziamento della sanità del Piceno, con tagli indiscriminati agli ospedali di Ascoli e San Benedetto, a cui si spera che ora possa rimediare la nuova giunta regionale.

 Passando ad analizzare le varie situazione locali è stato un anno a dir poco disastroso per il sindaco di Ascoli Guido Castelli (e soprattutto per i cittadini ascolani) che ha inanellato una serie incredibili di autogol e di decisioni a dir poco discutibili. L'emblema di questo disastroso 2015 è la vicenda della riqualificazione della tribuna est dello stadio Del Duca che, in uno dei soliti roboanti annunci,  il primo cittadino aveva promesso di consegnare per l'avvio del nuovo campionato. Sappiamo tutti, poi, come è andata, con i lavori di demolizione della tribuna est che sono addirittura iniziati a novembre (per essere subito bloccati per problemi vari) e i lavori di realizzazione della nuova tribuna (per  l'avvio dei quali bisogna attendere che il Comune contragga il relativo mutuo) che nella migliore delle ipotesi inizieranno nei primi mesi del 2016. Non meno imbarazzante la vicenda relativa alla nuova illuminazione al led che di fatto sta lasciando al buio interi quartieri cittadini, per non parlare dell'ennesimo flop della raccolta differenziata che ha prodotto l'aumento della relativa. Che si aggiunge all'aumento delle tariffe dei biglietti del trasporto pubblico (che il sindaco ha goffamente provato ad attribuire ad improbabili scelte della Regione) e di quelle delle mense.

 Non è stato un anno positivo anche per il primo cittadino di Ancona Valeria Mancinelli che non è riuscita a fare quel cambio di passo che si chiedeva alla sua amministrazione comunale. E che, oltretutto, continua a non riuscire a trovare una soluzione ad alcuni problemi che si trascinano da anni, a partire dall'indecente stato in cui versano le strade cittadine. Il capoluogo di regione, oltretutto, continua ad essere il comune marchigiano con le tariffe più elevate per alcuni servizi di fondamentale importanze per le famiglie (asili nido, centri estivi), con quelle meno abbienti che spesso sono costrette a rinunciarvi non potendoli pagare. Da ricordare anche un paio di scivoloni clamorosi, come quello sui premi ai vigili indagati e le affermazioni contro alcuni consiglieri comunali che hanno portato ad un esposto nei suoi confronti.  Ennesimo anno da dimenticare per il sindaco di San Benedetto Giovanni Gaspari con i cittadini sambenedettesi che almeno possono consolarsi con il fatto che nel 2016 il primo cittadino concluderà il suo secondo mandato e non potrà ricandidarsi. Del suo ultimo anno da sindaco da ricordare la solita "stangata" alle famiglie, con l'aumento delle tariffe di tutti i servizi comunali, della tassa rifiuti,  la beffa dei parcheggi a pagamento sul lungomare,  il sempre più allarmante deserto culturale, l'affidamento scriteriato degli impianti sportivi comunali, le centinaia di migliaia di euro gettati al vento per "frizzi e lazzi" a fronte di pochi spiccioli per le famiglie in difficoltà. Da qui la proliferazione di comitati cittadini di protesta, la fuga di assessori e di importanti consiglieri comunali di maggioranza.

 Anno complessivamente negativo anche per il sindaco di Civitanova Tommaso Corvatta le cui scelte non hanno convinto sotto diversi punti di vita e  è poi incappato nella brutta vicenda dello scandalo per il caso Mattucci, l'imprenditore arrestato per truffa ed evasione fiscale legato a Civitanova per il Civita Park. Insufficiente anche l'operato del sindaco di Porto Sant'Elpidio Nazareno Franchellucci che ancora non è riuscito a compiere quel salto di qualità che la città si attende. Nessun passo avanti nelle "storiche" problematiche di Porto Sant'Elpidio  (ex Fim e piazza Garibaldi) senza contare la mancata riduzione delle tariffe dell'asilo nido, di fatto off limits per le famiglie con redditi medio bassi, a cui ora si aggiunge la querelle sull'erosione, con l'amministrazione comunale costretta ad ammettere l'inutilità degli interventi messi in campo dal Comune

 Se nel complesso le note negative sono la maggioranza, non mancano comunque personaggi marchigiani che si sono distinti in positivo nel corso del 2014.  A partire, ad esempio, dalla deputata grilllina Patrizia Terzoni che non solo è tra i parlamentari marchigiani più presenti in Parlamento ma si è anche occupata concretamente di alcune emrgenze regionali (come l'ex Carbon e altre situazioni simili).   Ovviamente positivo il 2015 del nuovo presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli che ha ottenuto un ottimo e per certi versi non scontato risultato alle elezioni regionali. Convincenti anche le prime sue mosse da nuovo presidente della Regione, anche se poi bisognerà attendere i prossimi mesi per vedere i risultati concreti. Di positivo c'è che al momento la sua giunta è riuscita a non tagliare gli investimenti per il sociale e, di contro, sembra davvero intenzionata a proseguire e accentuare quell'opera di tagli ai costi della politica avviata blandamente dal suo predecessore. In questa direzione molto importante anche l'opera del nuovo presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo che in pochi mesi ha già fatto approvare provvedimenti che tagliano sensibilmente le spese del Consiglio regionale  . Restando sempre in Regione non sta certo tradendo le aspettative il vicepresidente Anna Casini che alle elezioni regionali era risultata in assoluto la più votata e che in questi primi mesi sta dimostrando che era ben riposta la fiducia che le hanno accordato gli elettori ascolani.

 Grandi soddisfazioni ha riservato il 2015 al sindaco di Pesaro Matteo Ricci che prosegue come un treno con il programma di interventi e di opere pubbliche e che ha confermato tutte le ottime iniziative a supporto delle fasce più deboli. Il record di abbonamenti alla stagione di prosa del Rossini e la candidatura a città europea dello sport sono le chicche finali di un anno davvero ottimo.   Complessivamente positivo anche il 2015 per il sindaco di Macerata Romano Carancini che ha mostrato una particolare attenzione nei confronti delle famiglie maceratesi, soprattutto quelle in difficoltà, riuscendo a mantenere inalterate le tariffe già piuttosto contenute di alcuni importanti servizi, prevedendo al tempo stesso interventi di sostegno per chi è in maggiore difficoltà. Gli ottimi risultati nella raccolta differenziata gli hanno, poi, permesso addirittura di abbassare la relativa. . Il netto successo alle elezioni comunali del maggio scorso rende indimenticabile il 2015  del sindaco di Fermo Paolo Calcinaro che ora nel 2016 dovrà farsi fare per risolvere i tanti problemi irrisolti della città e per dimostrare che la promessa di un nuovo modo di amministrare la città stessa non era solo uno slogan elettorale (e in quest'ottica le prime mosse lasciano ben sperare). Promosso a pieni voti, invece, il sindaco di Porto San Giorgio Nicola Loira che ha continuato nel 2015 l'opera iniziata l'anno precedente, riuscendo a centrare importanti obiettivi, anche se proprio negli ultimi mesi sono arrivati i due avvisi di garanzia (in seguito ad esposti dell'ex sindaco Agostini) che hanno reso amaro questo fine 2015. Restando nel fermano non si può non citare l'ex assessore sangiorgese e insegnante del Liceo Scienze Umane di Fermo Cesare Catà che ad inizio estate ha fatto parlare di se su tutti i media nazionali per i  "compiti speciali" per l'estate suggeriti ai suoi studenti

 Tra i non politici da segnalare il rettore dell'Università di Macerata Luigi Lacchè, che ha guidato l'ateneo maceratese ad ottenere davvero incoraggianti, con il vero e proprio boom di nuove matricole che hanno sfiorato quota 2 mila, con un sensibile incremento rispetto all'anno passato.

Francesco Di Silvestre - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

 
 
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