"Sprecopoli" in Regione

tappeto_di_500_euroFrigoriferi, occhiali, cene, pranzi, soggiorni in hotel, false residenze e addirittura un libro sull'orgasmo femminile nell'indagine della Procura sulle spese "pazze" dei gruppi consiliari, denunciate negli anni scorsi da dettagliate inchieste del giornale "la Provincia". Nel dettaglio i 66 consiglieri ed ex consiglieri regionali a cui è stato notificato l'avviso di chiusura delle indagini, tra loro anche il presidente Spacca e diversi assessori dell’attuale giunta regionale

Era il 2008 quando il giornale “la Provincia” con un’inchiesta giornalistica a puntate (“Sprecopoli Marche”) evidenziava gli sprechi e le spese “folli” degli enti locali marchigiani. E un capitolo in particolare di quella inchiesta era dedicato  proprio alle spese dei consiglieri regionali tra viaggi, cene, pranzi, ricevimenti, buffet, omaggi, acquisti a dir poco singolari e molto altro.

“Benvenuti nel favoloso mondo del Consiglio regionale - si legge in un articolo de “la Provincia” di fine 2008 - un piccolo angolo di paradiso all’interno di un territorio regionale sempre più in difficoltà. Un’oasi idilliaca dove sembra vietato “stringere la cinghia” e “fare sacrifici”. Dove parole come risparmio e razionalizzazione delle spese sembrano essere rigorosamente messe al bando, dove ogni evento sembra una buona occasione per dare sfoggio di sfarzo, per organizzare pranzi e buffet simili a principeschi ricevimenti nunziali, per acquistare (con i soldi dei contribuenti marchigiani) regali di ogni genere”.

Nei mesi successivi il giornale “la Provincia” ha continuato a denunciare quegli “sprechi”, provocando lo sdegno dei cittadini ma, almeno per un po’ di tempo, nessuna reazione istituzionale. Alla fine, però, è intervenuta la Procura di Ancona che ha voluto vederci chiaro ed ha iniziato a scandagliare le spese dei gruppi e dei consiglieri regionali  tra il 2008 e il 2012.

Ora quell’indagine, in qualche modo ispirata da “la Provincia”, è giunta alla conclusione e nei giorni scorsi la Procura di Ancona ha notificato a 66 persone (consiglieri regionali in carica ed ex consiglieri) l'avviso di chiusura delle indagini e la conseguente informazione di garanzia. Per tutti l'ipotesi di reato è peculato o concorso in peculato, mentre in un solo casa si ipotizza il reato di truffa (presunta falsa dichiarazione di residenza anagrafica per ottenere indebiti rimborsi sulla percorrenza chilometrica). Tra loro ci sono anche l'attuale presidente della Regione Spacca, il presidente del Consiglio regionale Solazzi e diversi assessori. E' comunque opportuno chiarire che la chiusura delle indagini non vuole assolutamente significare che le 66 persone verranno automaticamente rinviate a giudizio, si tratta solo della fine delle indagine preliminare, quella durante la quale la procura (che rappresenta l'accusa) raccoglie le prove.

Ora le 66 persone raggiunte dall'informazione di garanzia avranno 20 giorni di tempo per presentare memorie difensive o per chiedere di essere ascoltati dalla procura stessa. Solo trascorsi quei 20 giorni e acquisite le eventuali memorie difensive (o effettuati gli interrogatori) la procura deciderà per chi delle 66 persone indagate chiedere l'archiviazione e per chi chiedere il rinvio a giudizio.

A quel punto la "palla" passera al Giudice dell'udienza preliminare che deciderà per il proscioglimento o per il rinvio a giudizio e il conseguente processo in tribunale.

Quindi bisognerà attendere ancora alcuni mesi prima di sapere se e chi delle 66 persone indagate finirà sotto processo ed è presumibile pensare che, come già accaduto in altre inchieste simili, molti di quei 66 consiglieri ed ex consiglieri usciranno completamente “puliti” da questa vicenda.

Certo è, però, che leggendo attentamente le 180 pagine con la Procura ha notificato la conclusione delle indagini non si può non rimanere sconcertati.

A prescindere da ciò che valuteranno i giudici, non si può non rimanere esterrefatti di fronte al fatto che  alcuni consiglieri non si siano fatti alcuno scrupolo ad utilizzare i soldi dei contribuenti per acquistare frigoferi, occhiali da 700 euro, omaggi natalizi da 6 mila euro (vini, spumanti, dolciumi, olio tartufato, lardo di Colonnata, formaggio al peperoncino), stendibiancheria, libri particolari (manuale di sopravvivenza e sull'universo femminile). Per non parlare, poi, dei costosissimi soggiorni in hotel in occasione di alcune missioni e delle immancabili cene e pranzi anche a prezzi elevatissimi.

E se è vero che spesso si tratta di “banchetti istituzionali” o in occasione di missioni ed eventi particolari, è altrettanto innegabile che in alcuni casi non può non lasciare perplessi  il fatto che questi banchetti si svolgano in giorni festivi o con un numero di commensali particolarmente elevato e, addirittura, con la presenza di bambini.

Nel complesso la Procura di Ancona ipotizza sprechi per circa un milione di euro a danno dei contribuenti marchigiani.

 

Luca Acacia Scarpetti

Francesco Acquaroli

Fabio Badiali

Stefania Benatti

Massimo Binci

Giuliano Brandoni

Ottavio Brini

Raffaele Bucciarelli

Giacomo Bugaro

Gianluca Busilacchi

Valeriano Camela

Giuseppe Canducci

Franco Capponi

Adriano Cardogna

Mirco Carloni

Guido Castelli

Graziella Ciriaci

Francesco Comi

Giancarlo D'Anna

Massimo Di Furia

Antonio D'Isidoro

Sandro Donati

Paolo Eusebi

Andrea Filippini

Elisabetta Foschi

Enzo Giancarli

Sara Giannini

Roberto Giannotti

Paola Giorgi

Dino Latini

Leonardo Lippi

Marco Luchetti

Maura Malaspina

Katia Mammoli

Enzo Marangoni

Luca Marconi

Erminio Marinelli

Francesco Massi Gentiloni Silveri

Almerino Mezzolani

Luigi Minardi

Adriana Mollaroli

Giulio Natali

Rosalba Ortenzi

Fabio Pagnotta

Pietro Enrico Parrucci

Paolo Perazzoli

Paolo Petrini

Giuseppe Pieroni

Moreno Pieroni

Fabio Pistarelli

Cesare Procaccini

Mirco Ricci

Oscar Roberto Ricci

Lidio Rocchi

Franca Romagnoli

Angelo Sciapichetti

Daniele Silvetti

Vittoriano Solazzi

Franco Sordoni

Gian Mario Spacca

Oriano Tiberi

Gino Traversini

Umberto Trenta

Luigi Viventi

Roberto Zaffini

Giovanni Zinni.

 
 
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