FERMO 2.12.2011 - Dopo il successo della danza, martedì 6 dicembre torna la prosa al teatro dell'Aquila con "Art" con Gigio Alberti, Alessio Boni e Alessandro Haber
Dopo il successo dell’appuntamento di danza con Coppelia, il Teatro dell’Aquila di Fermo torna ad ospitare la grande prosa. E lo fa martedì 6 e mercoledì 7 dicembre con Art di Yasmena Reza, quinto appuntamento della stagione promossa dal Comune di Fermo e dall’AMAT con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Protagonisti della commedia della scrittrice francese sono Gigio Alberti, Alessio Boni e Alessandro Haber diretti da Giampiero Solari.
Negli anni Novanta Art è stata una delle commedie di maggiore successo, con teniture pluriennali, a Parigi, Londra, New York, fra le altre, vincendo importanti premi teatrali. La commedia è stata tradotta e rappresentata in più di trenta lingue. L’opera approdata dalla scorsa stagione sui palcoscenici italiani solleva la questione dell’arte e dell’amicizia, ruotando attorno tre amici di vecchia data: Serge, Marc e Yvan. Serge, assecondando la sua passione per l’arte moderna, ha acquistato un dipinto molto costoso intorno al quale ruoterà il dibattito dei tre amici sul significato dell’arte astratta in paragone ad arti più rappresentative e tradizionali. sotto la superficie, la commedia esplora con ironia la profondità e la complessità dell’amicizia. “Un quadro bianco, pagato molto. Scattano le reazioni degli amici di chi lo ha comprato. – scrive Giampiero Solari nelle note allo spettacolo -Esagerate, forse guidate dalla passione, dall’amicizia. L’amicizia. Il passaggio di un’esistenza insieme. Soli. Creando alleanze. Due contro uno. Altri due contro uno. Si provoca violenza nei rapporti. Violenza. Il tutto accade, forse, inconsapevolmente, dentro il quadro bianco. Forse è così, tutta la vicenda, le discussioni appassionate, le verità, le bugie, le alleanze, le insicurezze, tutto accade dentro il quadro bianco. Come un passaggio dentro un quadro bianco.
Il paradosso del testo fa in modo che ci si rida sopra. Con ironia, con affetto, una risata in cui ci si riconosce. L’apparente satira sull’arte contemporanea diventa la finestra per entrare in un meccanismo di rapporti sull’amicizia. Il tutto… dentro un quadro bianco. Dentro. Dopo esserci passati… ci si confonde con il paesaggio e si sparisce”.
Enrico Medici - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.