"Stangata" dal governo, 300 milioni di euro in meno per le Marche

berlusconi-tremontiANCONA 5.9.2011 - In base alle prime stime effettuate, la Regione avrà circa 300 milioni  di euro in meno tra tagli diretti e indiretti

“Nell’ennesima manovra del Governo Berlusconi, pur tra mille cambiamenti e retromarce,  rimane un’unica certezza: peserà ancora una volta in gran parte sulle Regioni e gli enti locali già ridotti allo stremo dai precedenti tagli”.

Esprime, con queste parole, tutta la sua preoccupazione di fronte alle notizie che di ora in ora arrivano da Roma, il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca. Questa mattina la giunta si è riunita nella consueta seduta del lunedì per fare il punto su una situazione che all’unanimità viene definita “drammatica” anche dagli assessori.

“Il carico dei tagli è per la grandissima parte scaricato sulle Regioni.  Il peso delle manovre di questo Governo – spiega Spacca - ricade sulle Regioni per circa il 60%,  solo il restante 40% sui ministeri e sugli enti locali. La situazione è resa ancor più difficile dai correttivi che definiscono la regionalizzazione del Patto di stabilità, misure che aggravano ulteriormente il bilancio regionale”.

In base alle prime stime effettuate, la Regione avrà circa 300 milioni in meno di risorse l’anno da gestire tra tagli diretti e indiretti legati al patto di stabilità (stimati in 150 milioni di euro). Il taglio complessivo di trasferimenti per le Marche si aggirerà quindi attorno all’87%. Altrettanto preoccupante è poi la riduzione delle risorse trasferite per la sanità rispetto a quanto era stato definito con il patto per la salute 2013-2014. Verranno meno circa 200 milioni strutturali in due anni anziché tre come previsto in origine, nonostante il costo tendenziale dei servizi sia in costante aumento. Al limite del collasso la situazione per quanto riguarda la mobilità e il trasporto pubblico locale. Su 1.500 milioni di euro al Governo ne fà mancare 1.100. 

“La Regione Marche – conclude Spacca - come ha sempre fatto sinora, pur con grandissimi sacrifici, intende continuare a garantire i servizi prioritari per i cittadini marchigiani, ma quella che ci si prospetta è una situazione a dir poco allarmante: il Governo nazionale, che impone sacrifici irrisori all’amministrazione centrale dello Stato, mette al contrario in ginocchio i bilanci regionali, assetando un colpo mortale al federalismo e soprattutto alle risposte essenziali per le necessità della nostra comunità”.

 
 
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