Tutela degli animali, Comune sotto accusa

canile11GROTTAMMARE 2.9.2011 - Prendendo spunto dall'istitutizione dei "vigili ambientali", il presidente dell'associazione "Arca 2000" critica il Comune e chiede all'amministrazione comunale di adottare un "regolamento sul benessere animale" e di non ospitare più mercati e fiere che sfruttano gli animali

In merito all'iniziativa del Comune di Grottammare che ha istituito i "vigili ambientali", dal presidente dell'associazione “Arca 2000” onlus diritti dell’animale malato, Daniella Ballestra, riceviamo e pubblichiamo:
"La stampa rende pubblica l’iniziativa del Comune di Grottammare che assolda "vigili ambientali"  i quali  si concentreranno sul rapporto uomo-animale (ovvero mancata raccolta di deiezioni canine o randagismo). Sarebbe bene ricordare all'assessore Marconi (visti i recenti casi, in cui il Comune di Grottammare è stato denunciato dagli animalisti per aver autorizzato fiere mercato di animali ) che il rapporto uomo animale e la tutela del benessere animale, comprende aspetti ben diversi e forse meno popolari dalla raccolta delle deiezioni canine ( che riguardano piuttosto i compagni umani) Visti i recenti fatti accaduti e viste le mancate risposte sulla richiesta di un “Regolamento sul benessere animale”, sarebbero ben altri gli scopi da perseguire per la tutela degli animali, soprattutto cominciando a non ospitare più mercati, spettacoli, circhi che sfruttano gli animali, invece a Grottammare, tali genere di manifestazioni prosperano con tanto di autorizzazioni comunali ( vedere circo di Praga, fiera di S.Petarniano e S.Martino, spettacoli di saltimbanchi con pitoni, etc...) mentre  associazioni e cittadini che denunciano e chiedono l’intervento degli organi preposti, sono letteralmente presi per i fondelli, trattati come pazzi e quanto altro, tutto ciò contravviene alla legge regionale 20/01/1997 che prevede la collaborazione tra volontari delle associazioni zoofile e comuni.
 Il vuoto normativo che si riscontra nelle Marche ed in particolare nei nostri Comuni, è comunque drammatico e denota l'arretratezza culturale delle nostre amministrazioni: laddove infatti a livello nazionale sempre più Comuni si orientano per non ospitare fiere con animali e circhi che prevedono la presenza di animali, nei comuni di SBT e Grottammare avviene esattamente il contrario
Con la notizia riportata oggi dalla stampa, della introduzione di Guardie ambientali a Grottammare, si evince che l'unica preoccupazione degli amministratori sia quello di "contrastare il randagismo e contrastare le deiezioni degli animali" Non è assoldando guardie ecologiche, per la raccolta delle deiezioni canine, che un comune può pensare di essere al passo con i tempi, ma è vigilando, vietando e sanzionando ogni violazione di legge che si configura quando gli animali sono maltrattati ovvero tenuti in condizioni incompatibili con la loro natura. Per questo stiamo ancora aspettando che il comune di Grottammare faccia un apposito regolamento e finalmente vieti un certo tipo di manifestazioni che denotano arretratezza culturale portandoci indietro ai tempi del medioevo.
Eppure gli esempi virtuosi non mancano: il regolamento della Regione Toscana ecc., la denuncia da parte del PAE (partito animalista europeo) dell'assessore all'ambiente del Comune di Roma per inadempienze sul fronte della tutela del benessere animale; la provincia di Trento; la Camera dei Comuni nel Regno Unito che dal 2012 bandisce i circhi con animali; le proposte di legge depositate in Italia alla Camera e al Senato Insomma l’intera Europa va avanti,  mentre a S.Benedetto e Grottammare si va indietro, adoperandosi in iniziative super pubblicizzate ma solo per ricordarsi dei cani e degli animali come produttori di escrementi.

 
 
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