La Riviera delle palme...torturate

TorturaSAN BENEDETTO 21.8.2011 - Dopo le stragi di pini e di lecci ora è la volta della "tortura" delle palme. Ecco una delle tante segnalazioni giunte in redazione dopo la pubblicazione sul giornale "La Provincia" dell'articolo "Il ritorno di Attila"

Non accenna a placarsi l'indignazione di tanti sambenedettesi dopo la pubblicazione sul giornale La Provincia dell'articolo "Il ritorno di Attila" in cui venivano denunciati diversi scempi ambientali compiuti dall'amministrazione comunale.

Tra le tante segnalazioni giunte in redazione in seguito a quell'articolo pubblichiamo quella di PGC che denuncia la grave situazione in cui versano diverse palme in viale Moretti a causa della scarsa lungimiranza e dell'indifferenza dell'amministrazione comunale.

"Lungo Viale Moretti - scrive il lettore - fino a qualche anno fa c'erano, alternati agli oleandri, bellissimi quanto trascuratissimi lecci. Non andava bene, tagliarono tutti i lecci "che erano vecchi" (sic!) e avvitarono palme. Di quelle attenzionali lunghe alte a crescita rapida che fanno turismo. Alla base sistemarono, attorno al fusto, raggiere di ferro, o grate, (perfette per raccogliere sotto tutto lo sporco possibile, ci si pulisce di rado, deve fare tanta fatica PicenAmbiente).
Queste palme di cui non dirò il nome, crescono in fretta e a dismisura. Le raggiere di ferro no (non l'avevano previsto...), e sono subito diventate strette, strettissime. Chiunque le avrebbe eliminate, ma il Comune no. Le ha solo un po' tagliate nella corona interna, eliminando la circonferenza "protettiva" e accorciando i raggi. Ma i tronchi hanno continuato a crescere (non l'avevano previsto...) e i raggi sono entrati nel tronco delle palme, trafiggendo la corteccia a sfoglie. Peggio di un garrotaggio al contrario. Le giovani palme cioè si uccidono da sole strozzandosi mentre crescono. Come in certi delitti di mafia visti al cinema. Importa a qualcuno? Indifferenza generale.

Bisogna essere incallite carogne a non intervenire subitissimo, eliminando una volta per tutte le raggiere assassine. Ma il Comune c'ha altro da fare, i giornali pure e il cittadino qualsiasi non se lo filano.

Allora ho fatto come il cittadino modello. Dopo aver ascoltato anche gli altrui prudentissimi mormorii, ho affrontato due vigili e gliel'ho detto. Aria di fastidio, che vuole questo. "Ah... già... però questo non è competenza nostra... riferiremo..." A chi? "Ehm... ehm... al Comune, oppure... alla PicenAmbiente... , sì alla PicenAmbiente..., anzi glielo dica lei, no?" Ubbidisco e lo dico al capo della PicenAmbiente mercoledì 17. "Ohh, ciao, sì, lo sappiamo, è gravissimo, l'abbiamo pure detto al Comune, sai, non è competenza nostra, l'ho pure detto a Fanini..." E Fanini che ha detto? "Beh... certo... sì... lo so... ma io... forse l'assessore... glielo dirò... c'ha tanto da fare... chissà quanto costa..."   Fine.

Buttiamoci a indovinare: come nessuno è intervenuto finora, nessuno interverrà. Mentre le decine di palme del centro si strozzano sempre di più.

No, non l'ho detto a verdecanducci, meglio distrarlo che non se n'accorga, quello ha il taglio facile peggio dei parrucchieri... 

Vabbè, allora magari si sveglierà un consigliere di lungo sonno, o la brava opposizione farà un'interrogazione emergendo dai vapori ferragostani? Basta che si svegli qualcuno. PGC

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