Allarme mafia siciliana sugli appalti edili nelle Marche

case_in_costruzioneDiminuiscono i reati ambientali nelle Marche, ma negli appalti edili è allarme per l'infiltrazione di Cosa nostra siciliana. E' quanto emerge da Ecomafia 2009, l'annuale rapporto di Legambiente presentato alcuni giorni fa a Roma. Il bilancio dell'anno appena trascorso evidenzia che nelle Marche nel corso del 2008 le forze dell'ordine hanno accertato 452 illeciti (25.766 in Italia) cioè 285 in meno rispetto al 2007,

le persone denunciate sono state 725  (21.336 in Italia), i sequestri 215 (9.676 in Italia) cioè 107 in meno rispetto al 2007. 

 

Tra le regioni ambientalmente più illegali, la Campania occupa stabilmente il primo posto, seguita da Calabria, Sicilia e Puglia. In queste quattro regioni si concentra circa la metà degli illeciti registrati in tutta Italia. Troviamo le Marche al 16° gradino della classifica, una posizione sotto rispetto al 2007.

 

Per quanto concerne le Marche desta forte preoccupazione l'infiltrazione di Cosa nostra siciliana negli appalti come segnalato dalla direzione distrettuale antimafia di Ancona. In particolare le indagini dell'ultimo anno hanno rivelato l'esistenza di attività di rilascio di false certificazioni alle imprese: alcune società edili operanti in Sicilia, in virtù di finti attestati di esecuzione di lavori, prendevano parte alle gare indette dagli enti locali.

 

"Anche se il numero dei reati ambientali si è ridotto nella nostra regione,- ha commentato il Presidente di Legambiente Marche Luigino Quarchioni- non possiamo permetterci di abbassare la guardia proprio ora che nel nostro territorio si sono manifestasti segnali evidenti di infiltrazioni malavitose. Per cui sono urgenti maggiori controlli che oltre a colpire i 'furbi' servano anche a disincentivare i malintenzionati. Ma alle istituzioni oltre che verso l'illegalità chiediamo una maggiore attenzione sul fronte della legalità perchè ogni anno certe scelte politiche aumentano la cementificazione con piani regolatori che prevedono nuovi centri commerciali, strade e villaggi turistici e quindi consumo di territorio Si sta davvero esagerando nel mettere a rischio il capitale più importante che abbiamo: il paesaggio"

 

 

Anche i reati accertati dalle forze dell'ordine nel 2007 per violazione della normativa sui rifiuti sono diminuiti passando dagli oltre 4.800 del 2007 (216 nelle Marche) a 3.911 (106 nelle Marche) del 2008. Nella nostra regione quindi sono più che dimezzati e diminuiscono anche i sequestri: 68 (erano 160 nel 2007) mentre salgono le persone denunciate che arrivano a quota 287 (erano 188). Per illegalità nel ciclo dei rifiuti è sempre in testa la Campania.. La Puglia sale dal terzo al secondo posto. Nella classifica bene le Marche che passano dall'11° alla 16° posizione.

 

 

Pure sul fronte del ciclo illegale del cemento, diminuisce il numero d'infrazioni accertate dalle forze dell'ordine in Italia (7.499, quasi 500 in meno rispetto al 2007- 160 nelle Marche), quello delle persone denunciate (9.986- nelle Marche 285) mentre aumentano a livello nazionale i sequestri (2.644- diminuiscono invece nelle Marche 40).

 

6 maggio 2009 - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

 

 
 
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