La Regione fa fronte ai minori finanziamenti del governo per la sanità

ospedale_ap_entrata1ANCONA 5/8/2010 - Il direttore generale dell'Asur Marche Ciccarelli ed il dirigente regionale Ruta rispondono alle critiche del sindaco di Ascoli Castelli

In merito alle dichiarazioni del sindaco Castelli sulle risorse per la sanità marchigiana, e in particolare per quella ascolana, dal direttore del Servizio Salute della Regione Marche, dr. Carmine Ruta, e del direttore generale Asur Marche, dr. Piero Ciccarelli, riceviamo e pubblichiamo.

“Il Sindaco di Ascoli “al di là del perché dei tagli” chiede chiarezza sulle penalizzazioni cui sarebbe sottoposta la sanità del Sud delle Marche in modo”sempre sproporzionato”. Al riguardo afferma che la manovra prevede “circa 20 milioni di euro su 53 milioni totali”, che tale importo rappresenterebbe “1/3 della manovra totale” e che se la manovra fosse assegnata come “valore medio per ciascuna Zona, dovrebbe essere di 2.500.000 euro, mentre ad Ascoli è assegnata una manovra di valore doppio”.

Ebbene, nessuna delle tre cifre scritte dal Sindaco risponde al vero. Per chiarezza, al Sud delle Marche, sulla base dello scostamento prodotto dalle due Aree vaste 4 e 5, compete una manovra di rientro complessiva di poco più di 14,5 milioni, vale a dire poco più di ¼ del totale. Se la distribuzione della manovra fosse stabilita in valore medio tra le 13 Zone, l’importo per ciascuna non sarebbe ovviamente di 2.5 milioni, come asserito dal Sindaco, ma di più di 4 milioni di euro a testa.

Ciò premesso, con altrettanta chiarezza non si può continuare a glissare “sul perché dei tagli” come fa il Sindaco di Ascoli.

I cosiddetti “tagli”, che non sono tagli, ma minori finanziamenti rispetto a quanto nell’ultimo triennio concesso alla Regione Marche e quindi all’ASUR, a seguito delle disposizioni varate dal governo con il Patto per la Salute 2010-2013 e la manovra finanziaria approvata definitivamente dal Parlamento nel mese di luglio, ammontano 50 milioni di euro.

Tale importo, risultato certo solo a fine luglio e ovviamente non conosciuto dalle Regioni durante la campagna elettorale è sostanzialmente pari all’ammontare del disavanzo che l’ASUR prevede si verifichi, in assenza di manovre correttive, sulla base dell’andamento dei costi dei primi sei mesi dell’anno 2010 sostenuti dalle Zone Territoriali, comprese quelle del Sud delle Marche. In altre parole, se il finanziamento messo a disposizione dal governo fosse stato lo stesso degli anni precedenti, il disavanzo non si sarebbe realizzato.

In tali condizioni il mantenimento dell’equilibrio economico finanziario dell’ASUR sarà assicurato dalle manovre di riorganizzazione previste nel Piano sanitario, che sono in fase di definizione in stretta correlazione tra ASUR e Assessorato alla Salute e che dovranno garantire il mantenimento dell’attuale livello di servizi erogati e una omogenea distribuzione dell’offerta in Area Vasta, attraverso una razionalizzazione ed un miglioramento dell’efficienza.

La finanziaria prevede che al minor trasferimento di risorse si faccia fronte con un pesante attacco al livello dei redditi dei lavoratori della sanità (blocco dei contratti per tre anni, pensionamenti rinviati, allungamento dei tempi di corresponsione delle liquidazioni) e che le Regioni blocchino la sostituzione del turnover del personale al 20%: sostituire solo un dipendente ogni cinque cessati, come disposto dalla finanziaria metterebbe davvero a rischio la sopravvivenza di alcuni reparti ospedalieri.

La Regione Marche, invece, con il budget assegnato alle Zone Territoriali consente la sostituzione del personale cessato fino al 70%, purché l’equilibrio economico sia mantenuto attraverso risparmi su altre voci di costo.”
 
 
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