Più rispetto e maggiore coinvolgimento nella programmazione sanitaria, appello degli operatori socio sanitari alla Regione

ossANCONA 22/7/2010 - Nelle Marche sono circa 7 mila, di cui 1.500 operano nelle strutture pubbliche ed il restante nelle strutture private

Assistere giorno dopo giorno, talvolta per anni, persone in difficoltà come anziani non autosufficienti,pazienti psichiatrici, malati terminali. Prendersi cura di loro, nella quotidianità o nel tempo,24 ore su 24. In attività rivolte sia alle persone che al suo ambiente di vita in ambito sanitario e sociale. E’ questo l’impegno quotidiano dei circa 7000 Operatori Socio Sanitario (O.S.S.), di cui 1500 nel pubblico e il restante nel privato, delle Marche. Una figura professionale fondamentale per la sanità regionale (ed italiana) che, però, continua a fare i conti con la mancanza di un'adeguata regolamentazione nelle modalità di accesso alla professione e che continua inspiegabilmente ad essere sottovalutata e poco coinvolta nella programmazione e nella gestione delle attività sanitarie.

Dal 2001 per accedere alla professione occorre effettuare un corso, massimo di 1000 ore, attualmente abilitato dalle Province che può essere gratuito ma anche a pagmento (fino anche a 3 mila euro). Una volta ottenuto l'attestato, utilizzabile in tutto il territorio nazionale, occorre superare una preselettiva alla quale partecipano diverse centinaia di persone, spesso per poche decine di posti disponibili "Una mancanza di adeguata regolamentazione nel definire il fabbisogno annuale di personale - lamentano gli operatori socio sanitari delle Marche - che sta diventando una pericolosissima spada di Damocle in chi spera e pensa che una volta conseguito l’attestato si possa utilizzarlo con una certa facilità nel difficilissimo mercato del lavoro anche di tipo socio sanitario". Ma è soprattutto la sottovalutazione e lo scarso coinvolgimento nella programmazione delle attività sanitarie che non va giù agli O.S.S. marchigiani

"Con rammarico sottolineiamo  che quando si parla di sanita’ e salute ci si dimentica troppo spesso,che per il raggiungimento dell’obiettivo di un servizio di qualità,efficiente ed efficace,nell’interesse vero dei cittadini,si debba valorizzare nei fatti il lavoro d’equipe’a cui a buon diritto con sacrifici e dedizione l’O.S.S. partecipa - affermano gli operatori socio sanitari marchigiani - abbiamo letto nel programma di governo della IX legislatura Regionale 2010-2015 che quando si parla di salute e sanità ci si riferisce esclusivamente (certo a buon diritto e con merito) a medici e infermieri,ma senza far alcun riferimento ad altri professionisti della sanità O.S.S. compresi. Ci chiediamo con profondo rammarico il perchè. Se poi consideriamo che dal 2005 attendiamo che vengano istituiti i corsi per O.S.S. con formazione complementare,previsti dalla legge n.1 del 8/01/2002 e dalla delibera della Regione Marche n.424 del 22/03/2005, e che in periodo pre-elettorale o si sia firmato un ulteriore protocollo d’intesa che sembrava porre fine a questa inspiegabile e incomprensibile incompiuta,prevedendo che gli stessi iniziassero già ‘nel giugno di quest’anno, allora ci domandiamo a chi giovi tutto ciò visto che siamo a luglio e ancora se ne discute.

Inoltre  e’ difficile poter accettare da parte degli O.S.S. che in un determinato contesto,si debba assistere a situazioni in cui il diritto costituzionalmente garantito di ogni cittadino di vedersi riconosciuto in ambito giudiziale un potenziale riconoscimento economico pretestuosamente e volutamente fin qui negato ,debba necessariamente costituire una situazione pregiudiziale all’esigibilità’ dello stesso,invece riconosciuto a chi se ne sta zitto,con buona pace per tutti. Non dimenticando chi sicuramente quotidianamente deve affrontare più problemi di tutti ovvero gli O.S.S. del settore privato che devono fare i conti anche con l’eventuale e non remoto rischio chiusura della struttura.

Concludiamo nel credere che per il raggiungimento dell’obiettivo di un servizio di qualità efficace ed efficiente,l’unica strada percorribile sia quella di valorizzare e responsabilizzare tutto il personale impegnato quotidianamente nella cura della persona O.S.S. compresi,e che le mancanze motivazionale rappresentino un ostacolo insormontabile al raggiungimento dello stesso".

 
 
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