I sindaci di Ascoli e San Benedetto reclamano l'istituzione dell'azienda ospedaliera "Ospedali Riuniti Marche"

osped_sbt_2_colorSAN BENEDETTO 28/10/2010 - Documento congiunto dei sindaci delle Zonte territoriali 12 e 13 nel quale si chiede, tra l'altro, l'attivazione della nuova azienda ospedaliera

Le Conferenze dei Sindaci delle Zone Territoriali n. 12 e 13 riunitesi congiuntamente in data 27/10/2010 per esaminare la proposta di modifica della Legge Regionale n.13/03 in merito alla “Riorganizzazione del sistema sanitario regionale” hanno stilato un documento congiunto nel quale   manifestano forti preoccupazioni per la situazione di instabilità nella direzione sanitaria venutasi a creare nel territorio ed avanzano alcune richieste.  Nel dettaglio: 

  • La nomina immediata del nuovo Direttore della Zona Territoriale 13;

 

  • la crisi economico-finanziaria e la conseguente manovra statale rendono difficoltosa sia la programmazione sul lungo periodo che il monitoraggio della spesa; le politiche adottate dal Governo, per far fronte alla costante crescita dei costi sanitari prefigurano un futuro di grande complessità dove, non solo sarà difficile uno sviluppo dei servizi sanitari rispetto ai mutati bisogni di salute, ma sarà altrettanto arduo mantenere i servizi esistenti;

 

  • il nostro territorio soffre da troppo tempo di una sottostima dei bisogni sanitari, basti pensare che la zona territoriale di San Benedetto ha da sempre, nella ripartizione del FSR, la minore quota pro capite delle Marche; nel rivendicare che a tutti i cittadini marchigiani deve essere garantito il diritto alla salute e l’accessibilità alle prestazioni, appare del tutto evidente che il governo regionale deve tener conto della disparità di condizioni ed applicare un livello di perequazione nella distribuzione delle risorse più che nell’applicazione dei tagli; è profondamente errato considerare la sanità solo come un costo. Un Servizio Sanitario efficiente è un diritto delle persone ma è anche un elemento strategico per lo sviluppo della nostra provincia, oltre che un investimento per il futuro;

 

  • la sanità lamenta da sempre problemi finanziari, ma non è concentrandosi solo sul contenimento della spesa che si otterranno risultati significativi; programmazione e innovazione devono essere le linee direttrici nel quadro della riorganizzazione del SSR; il processo di integrazione in Area Vasta n.5, che deve essere ripreso con determinazione e continuità, non può essere inteso ed applicato come razionamento delle risorse e penalizzazione dei servizi fondamentali dei presidi ospedalieri di Ascoli e San Benedetto; la possibilità di recupero della forte mobilità passiva passa attraverso la effettiva attivazione di servizi di “eccellenza”, che necessitano di adeguati finanziamenti, (quali la Neurochirurgia e la PET), oltre ad una efficace integrazione clinica in termini di qualità e organizzazione e semplificazione amministrativa, rafforzando l’efficacia e la funzionalità dei servizi svolti da tutti gli attuali distretti sanitari dell’Area Vasta 5;

 

  • Le attività progettuali funzionali al processo di integrazione in Area Vasta nell’attuale modello organizzativo sono propedeutiche alla istituzione dell’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti Marche sud” che deve essere espressamente inserita nella P.d.L. n. 28/2010 “Modifica della Legge Regionale 13/2003”, secondo quanto stabilito nella P.d.L. 324/09 approvata dalla giunta regionale in data 25/05/2009 e con le prospettive strutturali indicate dal Servizio Salute nella relazione svolta in data odierna. La necessità di aumentare la capacità attrattiva dei nostri ospedali con più eccellenze sanitarie è condizione essenziale e necessaria affinchè sia sostenibile il progetto di realizzazione dell’A.O., che potrebbe credibilmente richiamare mobilità sanitaria dalle Regioni confinanti; per tali motivi gli investimenti devono concorrere alla compiuta valorizzazione dei PP.OO., oltre che dei presidi sanitari sul territorio esistenti e da istituire (POTES e servizi poliambulatoriali), all’arricchimento delle professionalità , al miglioramento della qualità dei servizi offerti; contemporaneamente, la programmazione della produzione sanitaria deve sempre più integrarsi e completarsi con il privato convenzionato che nella nostre zone territoriali rappresenta una componente importante del servizio sanitario;

 

  • Infine, per quanto attiene alla programmazione socio-sanitaria, si ritiene necessario un maggior chiarimento sul ruolo dei Comuni e del Comitato dei Sindaci, che non può essere esautorato nella funzione di programmazione.
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